Ha indossato la canotta biancoblu per quasi 600 partite mettendo a segno oltre 1.200 punti nel corso di un'esperienza lunga 13 anni che lo ha reso il beniamino del pubblico sassarese, icona di una stagione sportiva straordinaria e inedita per la città: quella della Dinamo dello scudetto e delle coppe nazionali.

Giacomo Devecchi, in arte Jack, 34 anni, è il capitano indiscusso del Banco. La guardia-ala di Sant'Angelo Lodigiano è l'unico punto fermo di un roster che negli anni si è costantemente rinnovato, modellandosi su schemi e visioni di gioco degli allenatori avvicendatisi sulla panchina del PalaSerradimigni. 

In queste ore i giocatori della Dinamo si trovano in Germania, dove domani affronteranno il Wurzburg nella finale di ritorno di FIBA Europe Cup. All'andata Sassari ha battuto i tedeschi 89-84 e, a poche ore dalla partita decisiva, Sardegna Live ha raggiunto telefonicamente il capitano biancoblu per un'intervista esclusiva.

Quali sono le sensazioni alla vigilia di un appuntamento così prestigioso?

Le sensazioni sono ovviamente positive, c'è una bella adrenalina nell'aria, classica da appuntamenti importanti. Bisogna essere bravi a trasformarla in energia e carica giusta per la partita di mercoledì.

Capitano dopo tredici anni di Dinamo, ma soprattutto l'unico reduce del fantastico bienni 2014-15. Cosa è cambiato da allora e quanto conta per te avere la possibilità di scrivere un'altra epica pagina della storia di questa società?

Da quella storica stagione è cambiato tanto, la società è cresciuta molto e anche le "difficoltà" delle scorse stagioni ci hanno aiutato a crescere. Quello che abbiamo ritrovato in questo ultimo periodo, è lo spirito di squadra e il voler divertirsi giocando una pallacanestro che diverte, e speriamo che sia anche vincente come 4 stagioni fa.

Cosa ti ha spinto a legare la tua vita a Sassari per così tanti anni?

Sicuramente mi sono trovato al posto giusto al momento giusto, crescere con una società come la Dinamo è qualcosa di unico e io sono stato molto fortunato. Ringrazio il club che mi ha dato questa possibilità

Si dice che la Dinamo, come il Cagliari nel calcio, sia la squadra di una terra intera e non solo di una città. 

Ricordo sempre con molto piacere che in questi 7 anni di competizione europea non c'è stata trasferta dove non fosse presente la bandiera dei quattro mori, Siberia compresa. Sappiamo di rappresentare un intero popolo e ne siamo orgogliosi.

Un lombardo in Sardegna. Il tuo piatto preferito, la tua spiaggia del cuore, la canzone in lingua sarda che ti piace ascoltare.

Un sardo "accudiddu" insomma. Piatti preferiti ce ne sono molti, ma la zuppa gallurese li batte tutti. La spiaggia preferita è La Pelosa di Stintino, ma solo nei mesi più tranquilli. La canzone che mi emoziona di più è "No potho reposare".

Che partita sarà quella di domani e come battere il Wurzburg?

Domani sarà sicuramente una battaglia come all'andata, cercheremo di contrastare la loro fisicità e di esprime la pallacanestro al nostro ritmo. Una bella battaglia all'ultimo canestro.

Al di là della finale di domani cosa auguri alla Dinamo del futuro?

Che continui il suo percorso di crescita, con un futuro pieno di successi sia a livello nazionale che europeo, e soprattutto che riesca a far appassionare sempre più gente a questo sport fantastico.