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Ci sono volute sei partite, molto diverse tra loro e tutte a loro modo disegnate apposta per confermare un equilibrio che rende la sfida ancora più esaltante. Ma al sesto tentativo si è finalmente parlato di basket, solo ed esclusivamente di basket.
Niente polemiche arbitrali, nessuna denuncia di razzismo, e anche il precario equilibrio del gemellaggio tra le due tifoserie organizzate è passato in secondo piano. Banco di Sardegna-Grissin Bon, andata in scena ieri sera al PalaSerradimigni di Sassari - con la vittoria della Dinamo 115-108 dopo tre supplementari e la serie adesso sul 3-3 - ha riconciliato tutti gli appassionati con un finale davvero entusiasmante.
Tre supplementari, una partita leggendaria, con Reggio che a un certo punto si sentiva già lo scudetto cucito sul petto. E invece alla fine ha vinto Sassari, allungando la serie sino alla settima e decisiva sfida. Domani si torna al PalaBigi, con una sola certezza: impossibile fare pronostici.
Sul piano tattico, quelle tra Sacchetti e Menetti sono diventate delle vere e proprie partite a scacchi, a questo punto conta la "benzina", cioè l'energia rimasta nelle gambe dei giocatori. Si tratterà di capire se la Grissin Bon, che sinora ha mostrato un carattere d'acciaio e motivazioni solidissime, saprà smaltire in così poco tempo la delusione per una sconfitta molto amara, con ben tre tiri sbagliati che avrebbero potuto consegnargli il titolo già ieri sera.
Quanto alla Dinamo, ormai è difficile capire cosa ci si può aspettare. Squadra incosciente per natura, ha fatto di questo difetto di fabbrica la sua forza. Domani alle 20:45 si conoscerà il nome dei campioni d'Italia. Una "bella" dove tutto è possibile. Con la speranza che sia ancora spettacolo, e vinca ancora una volta lo sport.