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“Baskin significa crescere insieme” così esordisce Simone Carmelita, delegato regionale EISI, parlando con entusiasmo dell’attività sportiva che si ispira al basket, ma con caratteristiche particolari ed innovative. Attività che merita di essere conosciuta e diffusa in Sardegna così come si è diffusa in tutta Italia e in alcuni paesi dell’Europa, dove si i campionati sono rodati da anni.
Il Baskin è stato infatti pensato per permettere a giovani normodotati e giovani disabili di giocare nella stessa squadra (composta sia da ragazzi che da ragazze), consentendo la partecipazione attiva di giocatori con qualsiasi tipo di disabilità (fisica e/o mentale) che permetta il tiro in un canestro.
Le 10 regole che governano il gioco conferiscono caratteristiche incredibilmente ricche di dinamicità e imprevedibilità, e valorizzano il contributo di ogni ragazzo/a all’interno della squadra, infatti il successo comune dipende realmente da tutti.
Quest’adattamento, che personalizza la responsabilità di ogni giocatore durante la partita, permette di superare positivamente la tendenza spontanea ad un atteggiamento assistenziale, a volte presente nelle proposte di attività fisiche per persone disabili.
Si tratta di un’attività pensata per mettere in discussione la rigida struttura degli sport ufficiali. Ed ecco il motivo della proposta nella scuola: domani 3 dicembre, presso l’I,I.S. Dionigi Scano, Scuola Superiore in via Cesare Cabras a Monserrato, dalle ore 9 alle 18, si svolgerà il corso di formazione Baskin a Scuola, con i formatori Fausto Capellini, Sira Miola, Cinzia Sanna e il già citato Simone Carmelita, in collaborazione con la Gaia Scienza di Sassari, per presentare questa disciplina sportiva agli insegnanti di scienze motorie e di sostegno della provincia di Cagliari.
“Dopo 3 anni dal primo corso a Sassari, domani presenteremo un altro corso nel cagliaritano, “Baskin a Scuola”. Personalmente considero il Baskin uno stile di vita che si può accostare tranquillamente alla vita quotidiana in quanto presenta delle incredibili caratteristiche inclusive come il fatto che sia aperto a tutti, senza differenze di genere, senza limiti di età, adatto a persone con e senza disabilità, che permette a tutti di esprimersi al meglio delle proprie capacità considerando quello che ognuno sa fare senza affliggersi per quello che non sa fare, non è più la persona che si adatta allo Sport, ma lo sport che si adatta alla persona, attraverso delle modifiche mirate negli spazi negli strumenti, nelle regole e nei ruoli che permettono a tutti di esprimersi al meglio delle proprie caratteristiche per metterle al servizio della squadra e del gruppo. Questo è uno degli aspetti fondamentali: poiché questa disciplina è priva di assistenzialismi e pietismi, le caratteristiche di ogni individuo vengono osservate per poi classificarle in uno dei 5 ruoli della disciplina attraverso dei metodi ben organizzati. Tutti sono importanti come è fondamentale la squadra con la giusta dose di agonismo, l’augurio è quello che il Baskin si diffonda in Sardegna e in Italia. Un plauso e un grazie vanno alla cooperativa La Gaia Scienza di Sassari che ci ha permesso, prima di formare l’associazione sportiva A.S.D. Abilità, e poi ha finanziato e creduto in questo progetto bellissimo che è il Baskin”. Afferma con orgoglio Carmelita.
Cinzia Sanna, relatrice e formatrice, afferma: “Il Baskin per me è inclusione a 360 gradi, un’apertura mentale flessibile che ha permesso di eliminare le barriere culturali che la società ha sempre imposto. Con il Baskin, non solo dal punto di vista sportivo ma anche dal punto di vista scolastico, i ragazzi, con o senza disabilità, possono stare assieme ed essere supporto l’uno per l’altro, ed è bellissimo vedere come le loro capacità vengano valorizzate per raggiungere un obbiettivo comune”.
Eleonora Deidda, consigliera comunale di Iglesias e grande sostenitrice di questa disciplina sportiva, dice: “ Credo molto nel progetto Baskin e nell’inclusione generale, bisogna trovare il modo di parlarne, ma soprattutto di agire! Io sostengo questo progetto in qualità di consigliera, ma soprattutto di cittadina, nella prospettiva di poterlo portare a Iglesias in un futuro molto prossimo”.
La storia del Baskin
Il Baskin è uno sport totalmente inclusivo nato in Italia a Cremona dall’ingegnere Antonio Bodini e dall’insegnante di Scienze Motorie Fausto Capellini. Questo sport è stato insignito nel 2011 a Barcellona il premio “Designed for All Foundation” (Designato per tutti) come disegno pedagogico della pallacanestro trasformata radicalmente in un’attività radicalmente inclusiva. È la prima disciplina sportiva ad ottenere questo premio grazie alle sue caratteristiche inclusive a tutto tondo.
Il 15 maggio 2019, presso la sede della Confcooperative, a Cremona, è nato l’ENSI – Ente Nazionale Sport Inclusivi. L’operazione di costituzione è avvenuta secondo il codice civile e con atto notarile, preceduta dall’operazione di scissione dall’Associazione Baskin. Il 31 di ottobre 2019, a seguito della documentazione inviata, è stato ufficialmente riconosciuto l’ENSI quale ente di promozione sportiva paralimpica dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico). Si tratta del primo Ente Nazionale di sport inclusivi ed ha una sede diversa da Roma. Il percorso ha origine circa 20 anni fa con la nascita del Baskin, sport che permette a disabili (fisici e psichici) e normodotati, maschi e femmine, di giocare insieme secondo un regolamento che è in continua evoluzione.
L’ENSI quindi si origina dal Baskin ma oggi è una realtà autonoma che si è da subito dovuta costituire come realtà multidisciplinare ed è aperta a tutti gli sport che avranno il riconoscimento di sport progettati per tutti. In sede di avvio le discipline presenti nell’ENSI sono ovviamente il Baskin che rappresenta il dato anche quantitativamente più rilevante e poi la Ginnastica per tutti Inclusiva ed il Calciobalilla inclusivo. Sono stati nominati i referenti Regionali in 15 regioni a cui fanno riferimento le sezioni territoriali per le varie attività. Tutti questi dati sono stati fondamentali per il riconoscimento.
Le attività sportive inclusive che entreranno nell’EISI, e quindi riconosciute, potranno beneficiare delle agevolazioni fiscali previste di legge per le Asd riconosciute. Il 29 dicembre 2020, alla presenza del notaio, si tenuta l’Assemblea straordinaria che ha modificato lo statuto e che cambiato il nome ENSI in EISI – Ente Italiano Sport Inclusivi, di cui Simone Carmelita è delegato regionale.