Gigi Riva compie oggi 76 anni, ma rimane un'icona senza tempo. L'ex attaccante e presidente onorario del Cagliari ha scritto pagine indelebili della storia rossoblu. Bandiera e trascinatore dell'unico scudetto cagliaritano, nel 1970, Riva non si è mai distaccato da quei concetti di etica e morale che lo hanno accompagnato durante tutta la sua esperienza professionistica.

Con 156 reti in maglia sarda rimane tutt'oggi - per distacco - il miglior marcatore della storia del club. Rombo di Tuono: così lo appellò, dopo una doppietta a San Siro contro l'Inter, la stagione successiva allo scudetto, lo storico giornalista Gianni Brera, che, 6 anni dopo, quando un infortunio mise fine alla carriera dell'attaccante, ne dipinse un ritratto leggendario, un malinconico omaggio ad uno dei più grandi di sempre: "Il giocatore chiamato Rombo di Tuono è stato rapito in cielo, come tocca agli eroi. Ne può discendere solo per prodigio: purtroppo la giovinezza, che ai prodigi dispone e prepara, ahi, giovinezza è spenta".

Oltre che detentore del record di gol in rossoblu, Riva è anche il miglior marcatore della Nazionale, con 35 gol in 42 presenze, nonché campione d'Europa con la maglia azzurra nell'Europeo del 1968. Nel giorno del 76esimo compleanno, doveroso l'omaggio a un uomo che più di chiunque ha saputo portare in alto, tramite lo sport, i colori di una città e la passione di un'Isola, firmando un patto di fede reciproca, e regalando momenti di bellezza e magia, quella magia che tutt'oggi riaffiora vedendo, o anche solo sentendone parlare da chi le ha vissute, le gesta in campo di Luigi Riva da Leggiuno, un autentico 'Rombo di Tuono'.

"La Sardegna mi ha dato affetto e continua a darmene. La gente mi è vicino come se ancora andassi in campo a fare gol. E questa, per me, è una cosa che non ha prezzo".