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Novanta minuti separano il Cagliari o dal baratro della Serie B o dal sogno salvezza. Novanta minuti che valgono una stagione intera, complicata. Complicatissima. I soli mesi di gennaio e, in parte, di febbraio possono essere considerati soddisfacenti dai tifosi, quando i rossoblù raccolsero quattro successi e tre pareggi rialzando la china e levandosi momentaneamente dalla zona retrocessione dopo un girone d'andata disastroso.
"In quel mese e mezzo abbiamo speso troppo per risollevarci da una situazione che si era fatta molto complicata", è la spiegazione che ieri ha provato a darsi il capitano Joao Pedro ai microfoni di Dazn in risposta alla domanda sul perché la squadra, dopo aver iniziato alla grande il nuovo anno, sia nuovamente sprofondata nei bassifondi della classifica.
Adesso, complice il pareggio della Salernitana con l'Empoli, il Cagliari ha un'ultima chance di salvezza ma, purtroppo, non dipende esclusivamente dai sardi. Servirà infatti un successo ai rossoblù, che dovranno sperare in una sconfitta o un pareggio dei granata (in quest'ultimo casa arriverebbero a pari punti ma si salverebbe il Cagliari per la migliore differenza reti).
Testa, dunque, a Venezia - coi lagunari già retrocessi che, come dimostrato contro la Roma, ci terranno a salutare il campionato nel migliore dei modi - e un occhio a Salerno, dove inevitabilmente bisognerà fare affidamento sull'Udinese. Il doppio scontro chiuderà l'ultima giornata di Serie A, che inizialmente sembrava dovesse essere disputata con tutte le partite in contemporanea alle 15, e che invece vedrà il capitolo salvezza concludersi alle 21 di domenica.