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“Sono tre giorni che penso e rifletto, ora a mente fredda vorrei condividere con voi ciò che provo…”. Inizia così il post del difensore del Cagliari Andrea Carboni, 21enne di Tonara, pubblicato sui social.
“Nel 2015 – racconta - facevo il raccattapalle, vedevo i calciatori della prima squadra piangere per la retrocessione e non capivo realmente cosa significasse. Domenica sera quando l’arbitro ha fischiato tre volte mi è caduto il mondo addosso. Siamo retrocessi nel modo più atroce…E no, non si è mai pronti per una delusione simile. Una cosa è certa, abbiamo sempre provato a dare il 100% per il Cagliari e i suoi tifosi. Ci abbiamo creduto, abbiamo fallito, ma siamo sempre rimasti uniti e per questo sono e sarò sempre orgoglioso dei miei compagni”.
“Lo sport insegna che si cade e ci si rialza da uomini. E ora da uomini dobbiamo reagire, calciatori e tifosi. Perché abbiamo commesso errori ma Cagliari e la Sardegna meritano la Serie A. E sono convinto che ritorneranno al loro posto”, conclude Andrea.
Cagliari, e ora come si riparte? Analisi e approfondimenti di un’amara retrocessione