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Un pallone pesante, pesantissimo, quello calciato dal dischetto da Mauricio Pinilla al 35' di Cagliari-Parma. La sfera che si insacca alle spalle di Mirante è il compimento dell'ultima fatica dell'ennesima stagione tormentata per un Cagliari che continua a non farsi piegare dagli eventi sfavorevoli.
La vittoria di questo pomeriggio al Sant'Elia scioglie e risolve l'agonia della paura retrocessione: il Cagliari da oggi è matematicamente salvo. Le prossime tre partite saranno una passerella più serena verso la conclusione di un'annata spesso amara durante la quale il Cagliari è stato sballottato qua e la per lo stivale in attesa di vedere concluso il cammino verso la nuova casa che merita.
La storia d'amore tra i quattro mori e il patron Massimo Cellino sembra giunta al capolinea dopo dodici anni in cui, checché se ne dica, il popolo sardo è stato degnamente rappresentato nella massima serie del campionato italiano tra alti e bassi, ma come poche volte era accaduto prima.
La partita inizia con un Parma che sbaglia troppo e che si affida al talento di un Cassano egoista e piuttosto impreciso. Al 35' il rigore rimediato dal Cagliari per fallo di Lucarelli su Dessena e battuto da Pinilla punisce le disattenzioni emiliane che al 7' del secondo tempo rimangono in dieci per l'espulsione di Felipe reo di aver colpito al volto Rossettini. I rossoblu sfiorano il raddoppio con Sau in diverse occasioni fino a che nel finale esaurisce le scorte e si ritira in difesa.
Grande protagonista della giornata è il portiere Silvestri al suo esordio con la maglia del Cagliari, se i rossoblu resistono all'assedio finale dei crociati è soprattutto grazie alle sue prodezze.
Al 90' la squadra di Pulga può lasciarsi andare ad un abbraccio liberatorio mentre sugli spalti continua la contestazione a Cellino accusato dai tifosi di ingratitudine. L'avventura del Cagliari in Serie A continua, nella speranza che le bufere di questi tempi abbandonino presto la barca rossoblu.