“Dobbiamo rifondare, manderemo via più gente possibile”. Parole queste del Direttore Sportivo del Cagliari Stefano Capozucca, pronunciate un paio di settimane dopo la disastrosa partita di Venezia che ha sancito la retrocessione in Serie B del club rossoblù. Oggi, all’indomani della chiusura del calciomercato, possiamo fare un bilancio sulla campagna acquisti condotta dalla squadra isolana.  

Partiamo col dire che non è semplice dare un voto finale, perché sono arrivati diversi giocatori importanti per la categoria, da Viola a Mancosu, da Lapadula a Falco (last minute), ma è anche vero che ci sono state tante contraddizioni nel mercato rossoblù. I nuovi acquisti sono: Makoumbou dal Maribor, Lapadula dal Lecce, Barreca dal Monaco, Mancosu dalla Spal, Viola dal Bologna, Falco dalla Stella Rossa, Capradossi dallo Spezia, Millico dal Torino, Dossena dall’Avellino, Di Pardo dalla Juventus e Carboni dall’Inter. Le cessioni sono state: Joao Pedro al Fenerbahçe, Marin e Walukiewicz all’Empoli, Cragno e Carboni al Monza, Lykogiannis al Bologna, Matteo e Lisandru Tramoni al Pisa, Bellanova all’Inter, Faragò al Como, Desogus al Pescara, Contini all’Olbia, Boccia alla Turris, Ceppitelli svincolato, oltre ai vari Grassi, Baselli, Strootman, Keita, Lovato, Dalbert che facevano parte della rosa dello scorso anno, andati via per fine prestito. Inoltre, a questa lunga lista, bisogna aggiungere le cessioni a titolo definitivo di Vicario e Simeone, riscattati rispettivamente da Empoli e Verona, due cessioni che alla fine sono risultate essere quelle più remunerative. Sì, perché alla fine, i due giocatori che parevano più vicini alla cessione e quelli che avrebbero dovuto portare più soldi alle casse rossoblù, ovvero Rog e Nandez, sono rimasti a Cagliari.  

Ed è proprio la conferma del croato e dell’uruguaiano il colpo migliore del calciomercato rossoblù, anche se va detto non del tutto per meriti dell’accoppiata Capozucca-Giulini. Rog e Nandez infatti, sono rimasti un po’ per l’attaccamento alla maglia rossoblù, un po’ per la mancanza di offerte vere e proprie, soprattutto a titolo definitivo di squadre importanti. Cambiare per cambiare, evidentemente, non era nei loro piani e dunque hanno deciso di provare a riportare il Cagliari in Serie A. Ed è sicuramente da questa accoppiata, un lusso per la Serie B, che il Cagliari dovrà ripartire. Il centrocampo, infatti, impreziosito anche dall’arrivo di Makoumbou, francese di origini congolesi che fin qui ha stupito tutti, e di Viola, una garanzia per la serie cadetta, è il reparto forse con più qualità di tutti, senza dimenticare Deiola, capitano in pectore da quest’anno. 

Dell’attacco ne parleremo dopo, prima passiamo forse alla nota dolente della squadra, ovvero la difesa. Un reparto che, nonostante sia completo numericamente, non è forse completo nella qualità. In porta, perso Cragno (che peraltro al Monza non gioca e di questo passo, visto anche l’inizio disastroso del club brianzolo, col suo riscatto obbligatorio legato alla salvezza, ce lo si potrebbe ritrovare in rosa a fine stagione), è rimasto Radunovic che però fin qui non ha convinto del tutto nemmeno lo stesso Liverani. A destra è rimasto Zappa ed è arrivato Di Pardo, un terzino che non aggiunge qualità e, anzi, sembra più un alter ego dello stesso Zappa. A sinistra, svuotata dagli addi di Lykogiannis e Dalbert, è arrivato il giovane Carboni, che però Liverani ha dimostrato di non vedere in questo inizio di stagione, visto che gioca Obert, un centrale adattato, anche se il vero padrone della fascia mancina sarà Barreca, un ritorno al Cagliari per lui, che dovrà velocemente entrare in condizione e ripetere la scorsa annata al Lecce. In mezzo, invece, la coppia Altare-Goldaniga, ha fin qui dimostrato di non essere la più solida possibile, e le alternative, Dossena e Capradossi, non sembrano essere poi così differenti dai titolari. 

L’attacco è forse il reparto più affollato, soprattutto sulla trequarti. Mancosu, Millico, Luvumbo, Falco, Pereiro (offerto a destra e sinistra senza successo a fine mercato, dopo che Liverani ne aveva incensato le lodi a inizio ritiro, salvo poi ricredersi), cinque pedine per due posti dietro la punta che sarà di volta in volta o Lapadula o Pavoletti. Ed è proprio quest’ultimo ad essere stato al centro di una possibile cessione nelle ultime ore del calciomercato di ieri. Dopo esser stato confermato, fatto capitano e rinnovato il contratto fino al 2024 circa un mese fa, ieri è stato proposto al Bari (con l’ex Melchiorri che sarebbe arrivato al suo posto), ma il calciatore non se l’è sentita di andare via. Ora capiremo con quale stato d’animo sarà rimasto in rossoblù. Così come probabilmente non ci sarà rimasto benissimo Desogus, gioiello della Primavera dello scorso anno, prima titolare inamovibile nelle amichevoli estive e nelle prime uscite, e poi scaricato in prestito in Serie C al Pescara con l’augurio di tornare più forte il prossimo anno. 

In conclusione, sarà il campo come al solito a parlare, ma l’operato del Ds Capozucca non ci è piaciuto particolarmente e la gestione della campagna acquisti non è stata delle più lineari: Pavoletti prima offerto al Genoa a inizio giugno, poi confermato e fatto capitano e poi scaricato l’ultimo giorno di mercato, Pereiro prima incensato poi anche lui scaricato e offerto a destra e sinistra senza successo, i casi Rog e Nandez, trascinati praticamente fino all’ultimo giorno di mercato e rimasti più per volontà loro che della società, Carboni mai preso in considerazione a sinistra, tanta qualità sulla trequarti (fin troppa) e poca in difesa, i giovani della Primavera, prima quasi imprescindibili (Liverani disse che avrebbero potuto fare parte della rosa almeno in 3-4-5 e invece scaricato tutti, l’ultimo Desogus). A Liverani è stata data una squadra a sua immagine e somiglianza (anche tanti ex Lecce in rosa), ora spetterà a lui l’arduo compito di riportare il Cagliari dove merita.