Il day after è certamente caratterizzato dallo smarrimento e dall’incredulità generale in casa Cagliari, in primis tra i tifosi. Lo shock della retrocessione, nelle modalità in cui è avvenuta, sarà difficile da far passare, ma oggi è già il primo giorno della risalita. Rispetto a quella avvenuta nel 2015, questa discesa in Serie B assume contorni grotteschi proprio per come è arrivata. In pochi probabilmente avrebbero pronosticato una debacle così clamorosa da parte della Salernitana nel match contro l’Udinese, che aveva spianato le porte della salvezza al Cagliari; e, invece, contro un Venezia retrocesso e con una squadra infarcita di riserve e di giovani, i rossoblù non sono riusciti a segnare il tanto agognato gol salvezza. Questa, però, purtroppo è storia nota a tutti ormai e guardare indietro non serve più, quel che fatto è fatto. Adesso, quindi, è tempo di capire quello che sarà il futuro del Cagliari.

CAPITOLO SOCIETA’ - Il presidente Tommaso Giulini, nel post partita, ha evidenziato un nervo scoperto sul lato cessione della società, litigando in diretta Tv con Fabio Caressa su Sky, reo di aver evidenziato in maniera troppo evidente la notizia del possibile passaggio di mano (o quantomeno l’ingresso di nuovi soci) nel post Cagliari-Inter della settimana scorsa, notizia che a detta del numero uno rossoblù avrebbe contribuito a destabilizzare l’ambiente in vista dell’ultima e decisiva giornata. Di certo qualcosa che bolle in pentola c’è e lo stesso Giulini, successivamente, ha ribadito come l’ingresso in società di nuovi investitori sarebbe una manna dal cielo anche per quanto riguarda la questione stadio. Inoltre, c’è stata la conferma di Capozucca come Direttore Sportivo e una voglia comune di ripartire più forti di prima. Da questo si evince che probabilmente sarà ancora Tommaso Giulini a guidare il Cagliari nella stagione 2022/2023 in Serie B, ma si proverà a far entrare in società nuova linfa che servirà non solo per far respirare le casse del club sardo, ma a dare una spinta ulteriore alla rinascita che dovrà inevitabilmente iniziare a stretto giro di posta.

CAPITOLO ALLENATORE – Dal marzo 2020, poco prima dell’arrivo del Covid, al maggio 2022, in casa Cagliari si sono succeduti cinque allenatori: Zenga (che prese il posto di Maran), Di Francesco, Semplici, Mazzarri e Agostini. In poco più di due anni è una media che non può esistere per una società come quella rossoblù, segno evidente che non sempre è l’allenatore il la causa principale, visti i problemi atavici che si sono protratti in questi ultimi 26 mesi. Da chi ripartirà il Cagliari in Serie B il prossimo anno? Presto per dirlo. A detta del presidente Giulini, Alessandro Agostini, che nel frattempo guiderà la sua Primavera nella fase finale che assegnerà lo scudetto dei giovani,

non ha solamente l’1% di probabilità di rimanere sulla panchina del Cagliari il prossimo anno, ma qualcuna in più, segno che comunque anche lui è un candidato forte. Bisogna capire quale tipo di guida tecnica sarà utile in cadetteria, se un allenatore giovane o un allenatore un po’ più navigato (e da qui il nome di Beppe Iachini che è venuto fuori nelle scorse ore). La Serie B resta un campionato difficile da affrontare, a maggior ragione con i tanti squadroni che ci saranno il prossimo anno, e non bisognerà, mai come stavolta, sbagliare la scelta dell’allenatore, segno che quindi ci vorrà qualche altra settimana per capire il da farsi.

CAPITOLO GIOCATORI – Il Cagliari, a livello di monte ingaggi, è nella parte sinistra della classifica della Serie A. E allora com’è possibile che sia retrocesso? Una domanda a cui è veramente difficile rispondere e che crea ancor più punti di domanda verso questa retrocessione. Certamente in Serie B non ci si potrà portare tutti gli ingaggi pesanti che ci sono nella rosa, altrimenti si rischierebbe il crac e dunque andrà cercata una soluzione in primis per quei giocatori che hanno un ingaggio fuori portata per la seconda serie. Come detto però in altre occasioni, cedere è più complicato di acquistare e lo sarà ancor di più non essendo più in Serie A, ma in qualche modo bisognerà farlo. Giocatori come Gaston Pereiro, ad esempio, hanno uno stipendio che cozza con i parametri di un club di Serie B e dunque sarà uno dei primi a dover trovare collocazione, anche se non sarà semplice. Attualmente in scadenza di contratto ci sono Ceppitelli, Lykogiannis e Ceter che ad oggi saluteranno la comitiva, anche se nel caso dei primi due ci sono comunque delle trattative in corso che verranno sviluppate in questi giorni a campionato finito. Ci sono poi questi giocatori che sono in prestito e su cui balla un eventuale riscatto: non è il caso di Lovato, arrivato in prestito secco dall’Atalanta e che tornerà alla casa madre. Per quanto riguarda invece Baselli bisognerà capire se il Cagliari eserciterà l’opzione del rinnovo biennale anche in Serie B, mentre per Grassi, decaduto l’obbligo di riscatto in caso di salvezza, si dovrà capire se intavolare una trattiva a parte col Parma o se verrà lasciato tornare al club ducale. Difficilissimo anche che rimarrà Strootman, per cui il Cagliari non eserciterà l’opzione di rinnovo del prestito dal Marsiglia per un altro anno. Così come sarà quasi impossibile che all’Inter verranno pagati i 7 milioni del riscatto di Dalbert come da contratto. L’unico certo di essere riscattato sarà Bellanova per il quale il Cagliari ha un diritto di riscatto fissato a circa 700 mila euro con il Bordeaux, anche se poi bisognerà vedere le eventuali offerte che arriveranno per lui.

Capitolo big: che fine faranno i vari Joao Pedro, Nandez, Rog, Marin, Cragno, Pavoletti? Per ognuno c’è da fare un discorso a parte. Il capitano, che ha il contratto in scadenza tra un anno, è chiamato ad una scelta importante:

restare anche in Serie B o eventualmente provare a rispondere alla chiamata di qualche società che inevitabilmente busserà alla porta del Cagliari. Un Joao Pedro motivato e voglioso di diventare sempre più la bandiera rossoblù sarebbe fondamentale per la ricostruzione, ma c’è anche da capire le mosse del club rossoblù che inevitabilmente con qualcuno dovrà far cassa. Quel qualcuno potrebbe essere Nandez, il cui prezzo del cartellino si è ridotto di almeno un terzo rispetto ai 36 milioni di cui si paventava due stagioni fa, o Cragno, ogni anno al centro di mille voci di mercato che poi finiscono sempre nel nulla, o ancora Marin, anche lui spesso cercato da altri club, italiani e stranieri. Ci sarebbe Rog, ma il croato è reduce dalla doppia operazione al crociato che l’ha tenuto fuori dai campi un anno, e sicuramente potrà essere un’opzione ancora utile per il Cagliari l’anno prossimo in B per trovare una possibile rinascita. Infine Pavoletti. L’attaccante livornese non ha mai nascosto in questi anni l’attaccamento alla maglia rossoblù e le radici che sta mettendo a Cagliari anche a livello familiare, ed essendo lui un giocatore che in B potrebbe fare la differenza stiamo sicuri che si farà di tutto per farlo restare. Possibile anche che resti Goldaniga, che ha un contratto fino al 2024, e che in B rappresenta una garanzia. Rebus Keita, che ha un contratto fino al 2024, ma un ingaggio pesante, e che quest’anno ha dimostrato solo a tratti di essere un giocatore importante.

CAPITOLO GIOVANI – Qualche certezza a livello di giovani il Cagliari ce l’ha, ed è una delle notizie certamente più positive. Si ripartirà con ogni probabilità da Carboni, Altare, dalla voglia e dal senso di appartenenza di Deiola, dalla possibile voglia di riscatto di Walukiewicz (dalle sirene della Premier all’infortunio che l’ha tenuto fuori praticamente tutta la stagione) e da Zappa. In aggiunta a questi, verranno certamente considerati tutti quei ragazzi che stanno facendo benissimo nel campionato Primavera e che in B potrebbero avere più chance per mettersi in mostra: da Obert a Zito Luvumbo, da Desogus a Kourfalidis, da Palomba a Delpupo e Tramoni, fino ai vari Ladinetti (di ritorno dall’Olbia) e, perché no, a quel Gianluca Contini, capocannoniere due anni fa in Primavera, autore di 8 gol in C con il Legnago.