In casa Cagliari sono momenti di riflessione per capire se si andrà avanti con mister Massimo Rastelli dopo la débâcle casalinga di ieri contro il Genoa, la quarta sconfitta consecutiva, la terza su quattro nel nuovo stadio, la Sardegna Arena, la sesta su otto partite totali di campionato. Numeri impietosi per il tecnico campano che però, ad oggi, è ancora sulla panchina rossoblu. A sponsorizzarne la conferma è anche Roberto Maltagliati, protagonista in maglia Cagliari della penultima promozione dalla B alla A nel 2004, intervistato in ESCLUSIVA dalla nostra redazione. Ecco le sue parole:

Allora, Roberto, a Cagliari c’è subbuglio dopo la quarta sconfitta consecutiva. Che idea ti sei fatto, come la vedi da lontano?

“La mia idea è che Massimo (Rastelli, ndr), è un allenatore che lavora molto bene e i risultati lo dimostrano. I periodi negativi ci sono un po’ per tutti, soprattutto per le squadre impegnate nella lotta salvezza. Ma mettere in discussione il lavoro fatto da Rastelli mi sembra esagerato. Due anni bellissimi e ora ci sta un po’ di difficoltà. Sono momenti dove bisogna far quadrato tutti insieme, squadra, società, tifosi e magari anche voi giornalisti. Il lavoro fatto dal mister non va messo in discussione. Io ho giocato con Massimo a Piacenza e la persona non va messa in discussione. Lo conosco bene e posso dire che ci sono poche persone serie come lui, anche da calciatore lo era. Non lo conosco bene da allenatore, ma vedo il lavoro che è ha fatto in questi anni e non lo metterei in discussione”.

Secondo te, quindi, andrebbe confermato?

“Sì, perché non mi sembra giusto. Ripeto, ci sta vivere momenti così. Guardiamo al Crotone lo scorso anno. Sono stati bravi tutti quanti a remare dalla stessa parte e a salvare la stagione. Mister Nicola era preparato e si è visto e i risultati gli han dato ragione. Capita che l’episodio ti gira male o per un motivo o per un altro non arriva il risultato positivo, ma non andrebbe messo in discussione il lavoro del mister per questo”.

Evidentemente, qualcosa che non va c’è. Quale potrebbe essere uno di questi problemi?

“Essendo una squadra giovane, l’allenatore dev’essere bravo a ribaltare queste situazioni negative che non hanno permesso di fare risultati positivi. Poi possono subentrare situazioni mentali e di concentrazione negative, soprattutto dopo un filotto di sconfitte. Subentra la paura, la negatività. Dopo 4 sconfitte consecutive questo può accadere”.

Adesso il calendario dice Lazio, a Roma, e Benevento, in casa, nel turno infrasettimanale.

“Beh, la Lazio credo che, nulla togliendo al Napoli, sia la squadra più brutta da affrontare in questo momento. Io spero ci sia una prestazione positiva del Cagliari e magari speriamo anche in un risultato positivo. Ma se non ci sarà non è una partita da dentro o fuori perché la Lazio è una squadra forte e brutta da incontrare. Gioca benissimo, ha qualità e continuità di risultati. Ci dev’essere la prestazione, poi il risultato arriva. E’ ovvio che se fai risultato con la Lazio si sistema tutto, ma se si perde ora come ora si può dire che rientri nella normalità, vista la qualità dei biancocelesti. Se Rastelli verrà confermato non sarà questa la partita decisiva per lui. Anche il Genoa veniva da un momento negativo, sono stati bravi a tenere l’allenatore e con la vittoria di ieri si sono un po’ rialzati”.

Nel Cagliari si sta imponendo Romagna, da ex difensore centrale cosa pensi di lui?

“Non l’ho ancora visto bene per intero, ma da quanto mi dicono e da quanto ho visto è un ragazzo interessantissimo. Al giorno d’oggi difensori ce ne sono pochi, e quindi ben vengano queste nuove realtà”.