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Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha fatto il punto sul mercato rossbolù in vista della prossima stagione. Il patron ha risposto ad alcune domande dal ritiro dei sardi in Val di Pejo. “Per la costruzione della rosa le ultime 8 partite nello spirito vanno considerate. Tanti, tutti, hanno dimostrato un grande attaccamento alla maglia e hanno capito quanto contasse far svoltare la stagione. Per questo - afferma - tanti saranno confermati, perché sanno cosa vuol dire giocare per il Cagliari. Vogliamo inserire pochi giocatori perché la prima parte della scorsa stagione crediamo sia poco rappresentativa".
"Questa squadra ha tanti valori - prosegue -, anche considerando il momento particolare del mercato con tutti i club in ginocchio. Facciamo anche di necessità virtù e speriamo di fare un campionato migliore. Per Radja, si aggancia a questo discorso. Viviamo un momento complicato, è un caso simile a Godin. Parliamo di contratti anacronistici in questo nuovo mondo dopo la pandemia. Nainggolan è una trattativa non semplice e andrà avanti, ma averlo per l’inizio ritiro non è stato possibile. Ci auguriamo che possa tornare in questo gruppo".
La società vorrebbe cedere Godin per liberarsi del pesante ingaggio, ma il giocatore non pare intenzionato a lasciare la Sardegna: “Ha un contratto molto importante. L’anno scorso l’Inter ha contribuito all’ingaggio e in questi 12 mesi è cambiato il mondo. Nessuno si aspettava di non veder riaprire gli stadi. Le casse della società oggi piangono. Solo il PSG fa eccezione. Per la prossima stagione non è sostenibile. Stiamo dialogando con lui ma sono situazioni particolari. Capisco anche la sua delusione, lui è vittima di questa situazione. Mi spiace perché ha contribuito anche lui alla salvezza e sapete i suoi legami con l’isola ma la situazione non si è ancora risolta e faccio fatica a immaginarla”.
Nandez e Cragno gli uomini mercato: “Ancora non ci ha contatto nessun club, sicuramente il fatto di non riuscire a cedere un nostro pezzo pregiato ci penalizza ma l’idea di ripartire da Cragno e da Nandez ci stimola. Se non arrivasse un’offerta importante siamo pronti a non fare per forza una cessione. Con il lavoro degli ultimi anni supereremo questo momento. Noi vorremo fare cassa, ma non solo su Nandez. Vorremmo vendere un giocatore e non scambiarlo. Poi però dobbiamo prendere in considerazione altre situazioni. Essere creativi significa anche questo. Ma ci serve una contropartita tecnica di immediata utilità. Ci serve un titolare, non ci sono altre eventualità”.
Sul colpo Strootman: “Dobbiamo essere creativi in questo mercato. Le occasioni vanno prese al volo e l’occasione Strootman è abbastanza incredibile per due anni di prestito coperto per più del 70% dal Marsiglia. Lui è stato il primo calciatore a farmi fare una chiamata su Teams, è motivatissimo. Un grande professionista. Lui vorrebbe finire qui la sua carriera".
Uno fra Pavoletti e Simeone partirà (più probabile il secondo): "Penso che sia giusto fare un’analisi della rosa di tutta la scorsa stagione. Noi ora abbiamo negli occhi la leadership di Pavoletti, che è l’emblema della nostra salvezza, ma Simeone non è un giocatore che il Cagliari può dar via a cuor leggero - chiarisce -. Parliamo di un giocatore spesso in doppia cifra, nell’arco di una stagione ci sono gli imprevisti e avere la fortuna di avere anche Simeone è un grande valore. Se dovesse arrivare un’offerta congrua però tutti sono sul mercato. Perché abbiamo bisogno di fare almeno un’uscita ma non è ancora arrivata questa offerta", conclude Giulini.