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Dopo il pareggio di Firenze, il Cagliari torna domani in campo nel match contro il Lecce di Liverani e dei tanti ex.
Queste le parole in conferenza stampa di mister Zenga. Sulle motivazioni del Cagliari e sul caldo di luglio: “Quando giochi e rappresenti un club hai il dovere di onorare la maglia e di rispettare il club, i tifosi, dando sempre il meglio di te stesso. Il Lecce si gioca tanto, ma poi avranno altri scontri diretti. Le motivazioni sono sempre dentro di noi e nel lavoro che facciamo giornalmente, non c’è nulla da motivare. Per quanto riguarda il caldo, io come detto ho allenato nei Paesi arabi e credo che non cambi molto durante la partita, cambiano gli allenamenti, viste le partite così ravvicinate. Soprattutto per quanto riguarda gli infortuni, che possono farti saltare più gare”.
Sulle 100 partite di Zenga e sugli infortunati: “Per me è un bel traguardo, ma l’emozione della prima panchina non si potrà mai dimenticare. Questo è un traguardo di spessore, probabilmente potevano essere di più se avessi preso decisioni più logiche in passato. Credo di avere circa 500 panchine ufficiali in tutte le competizioni anche estere e devo dire che l’esperienza accumulata mi ha portato benefici per ragionare diversamente. Per quanto riguarda infortuni e acciacchi, come dicevo prima, chi ha una problematica muscolare può anche saltare tre partite, Klavan ad esempio ha saltato due partite, ma è stato fuori una settimana, ora è tutto a posto”.
Su Joao Pedro e sul Lecce: “In due giorni non si possono cambiare grandi cose. Se noi abbiamo questa dimensione non dobbiamo cambiare per una squadra o per l’altra. Possono cambiare gli interpreti, per un motivo o per un altro, ma non credo si possa cambiare tanto. Il Lecce è una squadra viva, ha fatto una partita sopra le righe contro la Lazio, eccezionale contro il Sassuolo, contro il Milan hanno regalato qualcosa, hanno però sempre dato filo da torcere a tutti nonostante siano a rischio retrocessione. E’ allenata molto bene da un ragazzo che ho avuto a Palermo e vi posso garantire che era già con la testa di un allenatore quando l’ho avuto io, serve una prestazione di livello da parte nostra e per questo noi ci prepariamo. Joao finché cammina gioca, ho una grande stima di lui, chi lo critica dovrebbe cambiare mestiere”.
Sul centrocampo: “Abbiamo la possibilità di giocare col doppio mediano o col play basso. Dipende, ci sono tante soluzioni, anche negli uomini, Rog, Nainggolan, Birsa, Cigarini, sono giocatori che posso adattare ai vari sistemi di gioco. Anche lo stesso Nainggolan può giocare davanti alla difesa perché ha grande intelligenza tattica. Per domani se tutti sono recuperati tutti hanno la possibilità di giocare. Se la squadra sta bene e gioca in una certa maniera perché cambiare? Poi vediamo chi recupera, si può decidere la gara anche a gara in corso”.
Io non sono mai soddisfatto della mia squadra, se chiedete a Canzi a fine partita quante critiche mi faccio e se potevo far meglio. Se un allenatore è soddisfatto totalmente di qualcosa vuol dire che non è sul pezzo. Mi rammarica il fatto di non poter intervenire nei dettagli perché c’è poco tempo in settimana. Non sono soddisfatto personalmente, non della squadra, intendiamoci. Ho delle idee, ma alleno solo dal 18 maggio e queste idee vanno proposte con calma”.
Sui gol annullati a Simeone: “A Bologna il secondo giallo di Tomiyasu c’era e non è stato nemmeno visto al Var. Il fallo di mano contro l’Atalanta e il fuorigioco millimetrico di Simeone non sono stati episodi fortunati per noi”.
Su Carboni: “Gli ho detto che anche Nainggolan alla terza partita era stato espulso. Non c’era nulla da dire, è un giocatore di calcio che ha fatto un errore, ma tutti sbagliamo, io in primis, se ogni volta che qualcuno sbaglia devi andare lì e parlare non si può. Siamo uomini, non siamo bambini, un cartellino rosso per un difensore è una cosa normale”.
Su Lykogiannis: “Ho sempre cercato di lavorare su soluzioni alternative in caso di emergenza e abbiamo notato che Lykogiannis poteva giocare nei tre centrali, così come Faragò. Sono fortunato perché comunque ha fatto bene, sia a Firenze, sia a Bologna, è un’alternativa utile che potrà essere riproposta”.
Su Gaston Pereiro e lo spazio per i giovani della Primavera: “Se un ragazzo è bravo gioca e l’ho dimostrato. Su Pereiro se lo convocheremo vuol dire che sta bene e che può giocare, ci sono tanti ragazzi in attacco, Gagliano e Marigosu compresi”.
Sui gol fatti: “Non ci ho fatto molto caso che nelle ultime due partite non abbiamo fatto gol e che nelle ultime ha segnato sempre Simeone. Vorrei anche io più partecipazione dei difensori in attacco, vedi il Lecce con Lucioni, lì dobbiamo migliorare”.