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Reduce dal pareggio dell'Olimpico contro la Lazio, il Cagliari di mister Mazzarri torna subito in campo domani all'Unipol Domus contro l'Empoli. Queste le parole del tecnico rossoblù in conferenza stampa:
Sul possibile turnover: "Ho fatto le coppe tanti anni e sono a conoscenza di ciò che accade quando ci sono tre partite settimanali. Qui sono arrivato da poco, nella sosta poi faremo dei test per capire meglio su chi sarà più allenato a tenere i novanta minuti. Solitamente dopo una partita, chi è ben allenato, può giocare subito, anche tre giorni dopo, poi ci sarà da verificare magari per domenica prossima. Ci sarà un allenamento pomeridiano e lì capiremo su chi starà meglio".
Sulla sfida con l'Empoli: "Quando alleno una squadra sono il primo tifoso della mia squadra. E' chiaro che dell'Empoli non posso parlare che bene, nel loro piccolo fanno sempre bene, hanno un ottimo allenatore che dà un gioco alla squadra, è vero che ne hanno perso tre, ma hanno vinto a Torino contro la Juventus e quindi sarà una partita difficilissima. Noi non dobbiamo guardare troppo agli altri, se noi faremo ogni cosa al meglio non dovremo aver paura di nessuno. Domani voglio vedere una squadrao offensiva, che aggredisca, che sia svelta e che sia cinica per sfruttare le occasioni. Non dobbiamo comunque pensare alla classifica, ci sono tante partite ancora da giocare. Domani giochiamo in casa, già a Roma i tifosi ci hanno dato una mano, e quindi mi aspetto che il pubblico sia il nostro dodicesimo uomo in campo. Spero che ci diano una mano fino al novantacinquesimo".
Sulla condizione fisica: "Io tanto rispetto per chi c'era prima, devo aspettare i test che faremo nella sosta. Ci sono i cinque cambi quindi può essere utile anche questo, serve tempo per capire la condizione fisica dei ragazzi".
Su Caceres: "Martin incarna lo spirito che già in pochi giorni ho voluto trasmettere loro. Che tutti si aiutano dentro e fuori dal campo, Caceres mi ha dato una mano anche una volta uscito dal campo e questa è una cosa importante. E poi ha fatto pure una buona gara, nonostante l'ammonizione presa all'inizio. Io voglio che tutti i giocatori siano i primi tifosi dei compagni che vanno in campo e viceversa per chi entra. Se c'è qualcuno che è scontento e che è dannoso per lo spogliatoio io lo metto fuori rosa, non ho problemi. Qui siamo sulla buona strada".
Su Joao Pedro: "Il suo sfogo non era per il cambio, anche se mi ha detto che non lo farà più. Era arrabbiato per aver preso il 2-2 e questo è lo spirito giusto. Non deve più farlo, ma lui da capitano voleva dare un imput alla squadra, quello di avere più coraggio".
Sulle condizioni di Strootman: "Oggi ci parlerò, ieri hanno lavorato parzialmente con noi lui e Godin, chiederò loro delle sensazioni che hanno avuto, stasera vedremo, non so ancora cosa succederà con loro".
Su Gaston Pereiro: "Lui stesso ancora non ha chiaro bene quale sia il suo ruolo. Può farne tanti, ha gamba, fisico, ma deve trovare la sua dimensione. Anche vedendolo in televisione lui può fare anche la punta, deve imparare certe cose, può fare l'esterno a piede invertito, ma devo verificare bene. Io l'ho impiegato da seconda punta, non è entrato nel vivo del gioco, ma non è solo colpa sua perché ci siamo abbassati troppo".
Sul modulo: "Domani vedrete cosa faremo, non voglio dare vantaggi a nessuno...".
Sull'attacco: "Spero che domani si continui a fare come fatto a Roma. Non solo i due attaccanti, ma tutta la squadra. Anche perché sui gol a Roma hanno partecipato tutti, da Dalbert a Nandez, tutti possiamo far gol. I due attaccanti possono non solo segnare, ma anche fare assist perché si deve far gol con più giocatori".