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Domani alle ore 20,45 all'Unipol Domus arriva il Venezia. Per il Cagliari una partita fondamentale dopo gli ultimi risultati negativi e dopo un inizio di campionato a dir poco disastroso, soprattutto nelle sfide in casa con le dirette concorrenti alla salvezza. Sono out per infortunio Dalbert, Ceter e Ceppitelli, oltre i lungodegenti Rog, Ladinetti e Faragò.
Queste le parole di mister Mazzarri in conferenza stampa.
Sulla vigilia in vista del Venezia: "E' stata una settimana corta, anche se ho avuto due giorni in più della scorsa, di quando ero arrivato. In questi due allenamenti in più abbiamo fatto diverse cose e i ragazzi stanno cercando di provare a capire velocemente i nostri dettami, bisogna provare e riprovare, non so se già per domani avranno assimilato tutto, ma i ragazzi si applicano. Oggi rivediamo un po' di cose, domani c'è la rifinitura, ho diversi dubbi, domani vedremo...".
Sulla sfida salvezza: "A me non piace mai perdere, perlopiù in casa. Il Cagliari in casa è sempre stato un fortino, quindi bisogna ricominciare ad invertire la tendenza tra le mura amiche. Dobbiamo essere più compatti, più squadra e dare tutto. Siamo ancora a inizio campionato, ci sono ancora 31 partite, la classifica non mi preoccupa, è giusto avere un'attenzione particolare alla sfida di domani, ma non vorrei che si pensasse troppo al risultato perché tempo ce n'è. Serve tempo, bisogna avere un po' di pazienza, soprattutto quando avrò a disposizione una settimana tipo come accadrà nelle prossime settimane. Chiedo un po' a tutti di comprendere questo, i ragazzi stanno facendo il massimo per apprendere cose nuove, serve un po' di ottimismo, anche tra i ragazzi".
Su Pavoletti: "Ho parlato proprio oggi con Pavo. Lui appena io sono arrivato era indisponibile, non avevo quindi dati in mano perchè era fermo dieci giorni. Io l'ho coinvolto anche nella trasferta di Roma, lui si è reso disponibile per giocare le successive partite e qualche minuto l'ha fatto. Per me ad oggi ha un minutaggio di 30-40 minuti".
Sull'impostazione della sfida di domani: "Il mio è un calcio, statistiche alla mano e con una preparazione adeguata nel tempo, è un calcio di recupero palla alta e aggressione. Tra il dire e il fare ovviamente bisogna poi trasferire tutto sul campo. I ragazzi sanno già che io voglio pressare alto e aggredire perchè questo è il mio calcio, vediamo se già domani riusciremo a farlo".
Sul Venezia: "Ha un atteggiamento sbarazzino, ha entusiasmo e non ha nulla da perdere. Sembra una squadra tipo l'Empoli e per quello dobbiamo stare attenti. Se facciamo quello che abbiamo provato e che dobbiamo fare potremo metterli in difficoltà. Paradossalmente è più complicato affrontare squadre tipo il Venezia che altre, ma io sono fiducioso".
Sul mancato ritiro: "Io non ho mai parlato di ritiro e nessuno ne ha mai parlato. Io sono praticamente tutto il giorno ad Assemini, non ho ancora preso un caffè a Cagliari e mi sarebbe piaciuto. Da quando sono qui abbiamo praticamente sempre giocato e siamo stati insieme parecchio, non c'era certo bisogno di un ulteriore ritiro. Sono certo che una volta che troveremo il primo risultato positivo la testa funzionerà meglio perchè a questa squadra manca serenità".
Sulla condizione fisica: "Io non voglio assolutamente criticare chi c'era prima di me. Ad esempio ci sono stati ragazzi che sono arrivati a ritiro concluso o ci sono stati anche degli infortunati quindi il ritiro del Cagliari nel precampionato conta poco. Ci sono molti giocatori che non hanno una condizione perfetta, ma, ripeto, non per colpa di chi c'era prima di me, ma per tutta una serie di motivi".
Sulla fase difensiva: "La prima cosa che solitamente metto a posto io nelle squadre è la fase difensiva, che non vuol dire solo la difesa. Chi vince i campionati sono le squadre che subiscono meno".