Il calciomercato estivo è finalmente giunto al termine producendo nelle ultime settimane diversi trasferimenti interessanti. Giacomo Bonaventura ha sposato da svincolato alla causa della Fiorentina, Arturo Vidal è tornato in Italia accasandosi all’Inter, Federico Chiesa è passato alla Juventus e il Napoli si è aggiudicato l’ex Milan Bakayoko. Talvolta, però, i grandi colpi si celano dietro alle strategie societarie passate sottotraccia e non si palesano con nomi altisonanti. Basti pensare all’Atalanta, che non solo ha trattenuto tutti i pezzi forti della rosa, ma ha puntato a rinforzi mirati con elementi alla stregua di Depaoli, Miranchuk e soprattutto Lammers, senza smantellare la squadra.

A giochi fatti si può affermare che sia stato anche il mercato di Antonio Conte, che fino a un mese fa sembrava sul punto di lasciare l’Inter dopo aver condotto i nerazzurri alla finale di Europa League. Un mercato studiato su misura, per vincere subito, forse anche a discapito della programmazione. Il centrocampo, in particolare, è di altissimo livello e quest’anno conta un uomo in più: Radja Nainggolan, che nella scorsa stagione era stato costretto a cercare una nuova squadra. Il belga era tornato al Cagliari, dove aveva giocato fino al 2013, dunque sperava in un terzo approdo in terra sarda. I rossoblù, però, non sono stati in grado di soddisfare le pretese del “Biscione”, che chiedeva come minimo 10 milioni per far partire il “Ninja”.

In sostanza, l'Inter ha spinto per una cessione a titolo definitivo. Di Francesco, che ha già allenato il centrocampista alla Roma, ha invocato per settimane Nainggolan, ma ogni tentativo dei sardi si è infranto contro la ferrea volontà dell'Inter: affare solo rimandato, però, perché c'è da scommettere che Giulini e il Cagliari torneranno alla carica per Nainggolan a gennaio, alla riapertura delle trattative, nella finestra invernale. I nerazzurri escono quindi dalla sessione estiva più che rinforzati: un 8 come voto è indubbiamente meritato.

Non dimentichiamo le altre big, però. Puntare su Pirlo è stato un azzardo per la Juventus, che non ha voluto strafare sul mercato. Dopo l'addio di Marotta, invero, Agnelli si è un po' smarrito. Nedved non è l'uomo ideale sul quale costruire il mercato del futuro e serve un sostituto di Paratici quanto prima. L'arrivo di Morata, la gestione delle trattative di Dzeko e Suarez, le mancate cessioni e l'arrivo di Chiesa all'ultimo giorno di mercato sono tutte operazioni che non rispecchiano la filosofia bianconera. C’è molta curiosità soprattutto sull’impiego di Chiesa, che non potrebbe avere un ruolo nel 3-4-1-2 o nel 3-4-2-1. La valutazione, comunque, rimane sufficiente, così come quella della Roma, che alla fine ha tenuto Dzeko, si è liberata di diversi esuberi e si è guadagnata il tanto atteso ritorno di Chris Smalling.

Molto accorto il mercato del Napoli. Osimhen promette bene, Bakayoko è l’uomo che mancava a centrocampo e Koulibaly continuerà a difendere l’area azzurra. Peccato per la mancata cessione di Milik, praticamente costretto a rimanere fuori rosa. Infine, un 6,5 pieno va indubbiamente al Milan: il “Diavolo” ha trattato a lungo con Ibrahimovic e alla fine ha ottenuto la sua permanenza, prima di ingaggiare anche Tonali. Nella società rossonera, rispetto alla scorsa estate, c'è più organizzazione. Le pagelle del calciomercato per le squadre di Serie A stilate dai principali media nazionali non premiano invece compagini come il Parma, la Sampdoria e il Torino, forse indebolitesi rispetto all’anno scorso. Male anche la Lazio: nonostante il ritorno all’Europa che conta e i fasti recenti, gli innesti di Fares e Muriqi e il prestito di Hoedt non possono valere più di un 5,5. In generale, la corsa alla zona Champions sarà molto più serrata quest’anno, ma qualche sorpresa potrebbe spuntare fuori persino nella lotta per il tricolore.