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"A Cagliari per alzare l'asticella e fare il meglio possibile". Questo l'obiettivo di Roberto Piccoli, classe 2001, sei gol (cinque in campionato, uno in coppa) la scorsa stagione con il Lecce e tanta voglia di diventare un attaccante a doppia cifra dopo tanti prestiti.
"I gol sono importanti, ma è fondamentale innanzitutto aiutare la squadra a raggiungere il suo obiettivo salvezza. Poi una volta ottenuta quella, si vedrà. A Lecce sono stato bene - afferma Piccoli dal ritiro in Valle d'Aosta - ma a Cagliari mi ha colpito subito l'accoglienza dei tifosi. In realtà da avversario l'anno scorso ero rimasto impressionato dal calore della tifoseria. Per questo quando si è presentata l'offerta ho detto subito sì. Ma anche il progetto, il mister e la storia del club hanno avuto il loro peso".
Presenza pesante in area, uno dei pochi rimasti in Italia con queste caratteristiche: "Posso giocare da solo o a due punte come nella scorsa stagione, dipende dal mister - osserva Piccoli - mi piace stare molto in area, puntare la profondità, cercare l'uno contro uno. Penso di avere un ottimo tiro sia di destro sia di sinistro. Penso sia stato molto importante crescere nell'Atalanta e affacciarmi presto tra i grandi. Ho avuto un anno dei problemi fisici, però mi sono ripreso molto bene. Rimpianti? Sono concentrato sul Cagliari".
Nicola? "Mi piace il calcio aggressivo e propositivo". Pavoletti? "Una leggenda, è importante anche per i consigli che può dare: è il nostro capitano". L'azzurro? Tante presenze nelle giovanili manca solo la Nazionale maggiore: "Penso a far bene con il Cagliari, poi le cose eventualmente verranno da sè".