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Dopo l'arrivo questa mattina in aeroporto è tempo di presentazione per il neo tecnico del Cagliari Eusebio Di Francesco, al Teatro Doglio, insieme al presidente Giulini e al DS Carta.
Per primo parla proprio Giulini: "Con Eusebio ci siamo incontrati la settimana scorsa e subito é scattato un buon feeling. É l'allenatore adatto per ripartire e per costruire insieme qualcosa di importante. Ci tengo a ringraziare Carli, un elemento decisivo fin dal suo arrivo, lo ringrazio di cuore. Ripartiamo da Di Francesco adesso e dal DS Carta. Ripartiamo quindi da un allenatore di livello e che non deve essere oscurato il suo livello dalla stagione appena passata alla Sampdoria. Pochi hanno fatto i risultati che ha fatto lui e il suo staff negli ultimi anni. Ora cerchiamo ancora più organizzazione, anche con la figura di Carta, che non sarà solo DS di tutto punto, ma continuerà anche occuparsi del settore giovanile insieme a Daniele Conti. Abbiamo un parco giocatori importante, anche compresi quelli che torneranno dai prestiti. Lo scorso anno abbiamo fatto un'ottima campagna acquisti, non supportata dai risultati sul campo. Cercheremo di accontentare i desideri del mister, seppur in un momento non semplice post Covid. Mancheranno gli abbonamenti, qualche sponsor e dovremo chiudere, ahimé., il bilancio in rosso anche quest'anno. Compatibilmente con le possibilità tenteremo di fare tutto. Il sogno nel 2014 era che, nell'anno del Centenario, avremmo voluto lottare per posizioni importanti, per l'Europa, ma così non é stato per mille motivi. Il 2020 é iniziato molto male, ora serve ricominciare giocare a calcio. L'ambizione è quella di costruire qualcosa insieme. Vorrei che il mister desse a questa squadra un'identità ben precisa. Cosa non rifarei dell'ultima stagione? A livello della gestione del mercato di gennaio, abbiamo provato a prendere un difensore, Kjaer e Juan Jesus erano le opzioni, ma sono operazioni non andate in porto e per prendere giocatori dello stesso livello abbiamo preferito star così. Abbiamo optato, quindi, per prendere Pereiro in avanti. Perché ho sostituito Carli? Quando comunque i risultati non arrivano bisogna cambiare, ma non è certo solo colpa di Marcello. Purtroppo, però, si devono fare delle scelte, seppur dolorose. Non c'è stata unità di intenti, inoltre, nella scelta dell'allenatore. La riapertura degli stadi? Non ci sono novità purtroppo, mi sono già espresso più volte. Non voglio banalizzare il problema, ma credo che come tante attività stanno ripartendo, attività di entertainment, e il calcio lo é, non vedo perché non si possano portare un po di persone allo stadio. Obiettivi? Competere con squadre come Fiorentina, Torino, Udinese, Verona, le due squadre di Genova, queste squadre qui. Ora voglio divertirmi, perché questo 2020 non é stato per nulla divertente. Siamo l'ottava tifoseria d'Italia, mi auguro che si possano divertire tutti".
È il turno di Di Francesco: "Ci tengo a ringraziare per l'accoglienza in aeroporto, c'e stato tanto calore e sono orgoglioso di essere venuto qua per rappresentare un'Isola intera. Stiamo affrontando i primi discorsi per poter riportare entusiasmo in questa bellissima città e, perché no, per fare anche un gioco divertente. Sono sicuro che miglioreremo. Cosa mi ha convinto? Il grande desiderio del presidente di avermi qua. C'è davvero un grande feeling e per me é fondamentale per ripartire dopo i tre mesi alla Sampdoria, una scelta frettolosa. Il presidente Giulini mi ha davvero conquistato fin da subito. Nainggolan? Lo conosco bene, ma é un giocatore dell'Inter. Col presidente ne abbiamo parlato ma bisognerà capire cosa vorrà fare l'Inter. É un grande giocatore, attaccato a questa maglia. Vedremo quel che succederà... Con la società cominceremo a parlare del nuovo progetto tecnico. C'è grande disponibilità del presidente ad assecondare le nuove scelte. Ed è uno dei motivi che mi ha spinto a venire qui. È fondamentale che le mie squadre abbiamo una forte identità, voglio una squadra propositiva, che giochi all'attacco con chiunque. Serve entusiasmo e per questo serve giocare all'attacco. A Genova non ho saputo dare un'identità alla squadra e per questo me ne sono andato dopo tre mesi nonostante altri due anni di contratto, non sono stato esonerato. Questa volta sono invece totalmente convinto. Ripartiremo dal 4-3-3, ma non voglio essere integralista, devo capire cosa mi possono dare i giocatori. E solo allenare i giocatori mi farà capire meglio la situazione. Gli unici paletti, o quantomeno, gli unici discorsi fatti prima di firmare, erano quelli della scelta sul mercato di reperire i giocatori più funzionali al sistema di gioco che vorrei fare. I giovani della Primavera? Ne conosco diversi, é stato fatto un grande lavoro nel settore giovanile. Sono molto sensibile ai giovani, la forza è quella di metterli dentro quando c'è bisogno e non solo per dare il contentino. Far esordire Zaniolo al Bernabeu non è una cosa da poco, non aveva mai esordito in campionato. Oggi tutti parlano di Zaniolo".
Prende la parole anche Carta: "Ringrazio il presidente Giulini per avermi fatto coronare questo mio sogno e non era scontato che io arrivassi ad occupare questa carica. É un lavoro per cui serve dedizione alla causa e spetterà a me e ai miei collaboratori di ripagare la fiducia. Ringrazio anche il DG Passetti, l'AD Catte e il presidente dell'Olbia Marino. Saluto anche Marcello Carli che ha fatto tanto per questo club. Stiamo cominciando a fare le prime valutazioni, ma siamo in una fase embrionale ancora, sicuramente proveremo a dare a Di Francesco gli uomini giusti. Per quanto mi riguarda é stata una proposta inaspettata, avrei continuato a fare quel che facevo, ma non ho esitato un secondo ad accettare. Ora arriva il difficile. I giovani che hanno esordito? Vediamo, hanno tante richieste ora, qualcuno potrebbe anche partire in ritiro col nuovo mister per capire se potranno essere funzionali al suo progetto".