"Per la riforma dei campionati non è il diritto di intesa il problema, perché è troppo semplice dire ‘eliminiamo il diritto d’intesa’ ai due soggetti più importanti del calcio italiano, Serie A e Serie B, dal punto di vista di numeri ma che sono anche i soggetti politicamente più deboli. Io credo che l’imprimatur l’aveva già dato la Federazione con il progetto di riforma del presidente Gravina e credo che si debba discutere di quello, costantemente e quotidianamente e trovare una sintesi che serva però a tutto il sistema per migliorare”.

A parlare è il presidente della Lega di B, Mauro Balata, nel corso dell’assemblea di Lega, che si è svolta al salone d’Onore del Coni. "Riteniamo che questa riforma, che doveva già essere messa a terra e praticata, debba essere finalmente portata a compimento - prosegue Balata-. Per svariate ragioni, pensiamo soprattutto a noi: la B è il campionato maggiormente penalizzato che ci vede ultimi al mondo dal punto di vista del turnover, cambiando 7 società ogni anno tra promozioni e retrocessioni".

"Serve buona volontà, non si può più aspettare. Siamo pronti a farlo, noi e la Serie A abbiamo il valore politico più basso, tre le Leghe professionistiche. Anche questo è un tema che va affrontato nel modello di governance del calcio. Speriamo che anche la serie A si convinca di questo. Chiediamo con forza che questo processo venga finalizzato, visto che è stato già avviato. Ci aspettavamo che ci fosse un confronto serrato, anche quotidiano, fino ad arrivare se possibile a una sintesi”.

Sulle seconde squadra il presidente della Lega Serie B sottolinea come "non siano accoglibili per questioni giuridiche. Non pensiamo sia il miglior progetto di sviluppo del calcio italiano”.