Si gioca a Monza e Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari, non ha potuto esimersi dall'utilizzare una metafora automobilistica: "Ci sono dieci partite, siamo al curvone finale: i cavalli si vedono all'ultimo rettilineo. E noi speriamo di avere buoni cavalli nel nostro motore".

"L'avevo detto alla fine del girone d'andata, penso che la salvezza si raggiunga a 36-37 punti". Ma l'unico pensiero è la gara di sabato con il Monza: "Un'ottima squadra - ha spiegato Ranieri - ha cambiato modulo rispetto all'andata, ma ho visto nella gara con il Genoa un Monza in grande forma: ha giocato bene, ha sofferto, ma poi ha saputo anche reagire". Un Cagliari che sarà seguito da almeno duemila tifosi sardi: "Io l'ho sempre detto dallo scorso anno: è il pubblico che ci deve spingere e che ci sta spingendo. Non è facile trovare una tifoseria capace di aspettare come quella del Cagliari".

Le armi dei rossoblù? "Noi sappiamo che quando siamo concentrati e volitivi possiamo dire la nostra. Ma sappiamo anche che quando non siamo così possiamo essere pericolosi per noi stessi come accaduto nei dieci minuti di distrazione con la Salernitana". Otto punti in quattro partiti dopo la svolta del dopo Lazio: "Abbiamo forse raggiunto la consapevolezza che ognuno debba fare il suo. Fare di più porta, anche per troppo amore, fuori rotta. Ora ogni punto è fondamentale: non possiamo permetterci cali di attenzione".

Il futuro di Ranieri? "Io ho ancora il contratto per un anno. Cosa farò? Io sto pensando solo alla salvezza del Cagliari. Sto bene, ma sono concentrato perché devo essere lucido e freddo nelle scelte e nei cambi. Fondamentale, con le cinque sostituzioni, l'apporto di chi sta fuori".

Ranieri sul caso D'Aversa: "Tanto stress in panchina, ma così non va"

"L'allenatore è provato da tanto stress. In qualche modo cerco di capire quello che è successo, ma non va: soprattutto perché ci sono tanti giovani che ci guardano". Così Ranieri sul caso della testata dell'ex tecnico del Lecce D'Aversa all'attaccante del Verona Henry.

"Può anche capitare ed è un peccato - commenta l'allenatore del Cagliari - anche su internet abbiamo visto tante scene, anche più dure o curiose, che danno l'idea di quanto stress un allenatore deve tenere a bada. Ad esempio Guardiola che spiega le fasi della partita rivolgendosi verso una panchina vuota".