Andrea Carboni saluta Cagliari dopo undici anni e riparte dal Monza di Silvio Berlusconi. Il 21enne difensore di Sorgono, cresciuto a Tonara, ha vestito per la prima volta la maglia rossoblù quando, a soli dieci anni, entrò a far parte delle giovanili dopo essere stato scoperto dall'osservatore Gianfranco Matteoli. A 19 anni arriva l'esordio in Serie A, il 23 giugno 2020, e un passo alla volta il giovane centrale arriva a conquistarsi una maglia da titolare, collezionando 30 presenza nella stagione appena trascorsa, nella quale il suo contratto è stato esteso sino al 2025. Tuttavia, complice la fallimentare stagione dei sardi e la conseguente retrocessione, le strade del club e del talentuoso difensore si separano.

Adesso un nuovo capitolo a Monza, coi brianzoli alla prima storica stagione in massima serie, guidati dall'ambizioso progetto del patron e storico leader di Forza Italia, che da anni cerca di investire proprio sui giovani calciatori italiani. Con un post su Instagram il giocatore ha voluto salutare e ringraziare società e tifosi per gli anni passati insieme, condividendo la foto del suo primo cartellino da tesserato rossoblù: "Con questa fotografia voglio salutare gran parte della mia vita - ha scritto -. L'infanzia trascorsa all'interno del mio piccolo paese, dove non ero nient’altro che uno dei tanti bambini che aveva un grande sogno… Quello di diventare un giocatore professionista indossando la maglia della terra di cui è figlio". 

Un sogno pienamente realizzato, che lo ha portato a conquistare anche la maglia della Nazionale Under 21; lui che in più occasioni ha dichiarato di ispirarsi a Davide Astori e che è accomunato dal luogo di nascita ad un altro grande sardo della storia recente rossoblù, Marco Sau. "Undici anni dopo mi ritrovo qui - racconta Carboni -, orgoglioso del mio percorso, sicuro di aver fatto del mio meglio, mettendo sempre davanti a tutto il Cagliari Calcio. Ringrazio tutte le persone che lavorano duramente dietro le quinte per far funzionare tutto in maniera impeccabile. Ringrazio in particolar modo tutti i miei compagni, gli allenatori e gli staff che hanno fatto parte del mio grande viaggio, insegnandomi sempre qualcosa di nuovo con una parola o con un semplice gesto sul campo e fuori dal campo".

La storia col club sardo si è forse conclusa prematuramente, ma il calciatore porta con sé l'affetto e il calore della sua terra: "Di questo mio percorso - assicura - non dimentico niente e non lascio indietro nessuno, ed è per questo che in queste ultime righe ci tengo a ringraziare tutti i tifosi che con la loro grande passione hanno fatto da protagonisti nei momenti più belli e in quelli più bui. Spero di aver lasciato a questa città l’Andrea vero che sono e con lui porterò l’essenza di questa terra, che mi ha insegnato a diventare un uomo e un giocatore con dei valori. Grazie a chiunque abbia reso possibile tutto questo con un grande gesto e anche con il più piccolo".