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Dove eravamo rimasti? A distanza di settimane, in cui l’emergenza Covid-19 ha colpito ogni settore, non si è mai fermato il dibattito sulla ripresa o meno della Serie A. Club, calciatori, addetti ai lavori, sponsor, diritti TV: tanti, troppo gli interessi per non prendere in considerazione un’eventuale ripartenza.
Dopo continui confronti fra Figc e governo, e alterchi fra club e Federazione stessa, anche lo sport più amato dagli italiani può finalmente tornare nelle case degli appassionati. La stagione dunque, franco imprevisti, terminerà.
La proposta presentata dal Ministro Spadafora all’Assemblea della Lega Serie A è stata accettata: il campionato ripartirà il 22 giugno e si protrarrà fino a domenica 2 agosto.
Nel frattempo nella giornata di ieri, 12 giugno, si è disputata la prima semifinale di ritorno di Coppa Italia, che ha visto fronteggiarsi in campo Juventus e Milan; spalti vuoti e accesso limitato a calciatori, staff, giornalisti, e TV. A 95 giorni di distanza dall’ultimo appuntamento i due club hanno ridato il via alle danze.
Forti dell’1-1 strappato sul finale della partita d’andata disputata a San Siro, i bianconeri tornano in campo da favoriti, tenere la porta inviolata garantirebbe il passaggio del turno. A gravare sulla situazione degli ospiti le assenze per squalifica di Ibrahimovic, Theo Hernandez e Castillejo.
Sarri schiera i suoi uomini migliori, Pioli si reinventa con un 4-4-1-1 dove Rebic agirà da prima punta. La Juventus parte forte, in cerca di un gol che possa spegnere sul nascere le speranze di passaggio dei rossoneri. Momento chiave: al 13’ su un tentativo di cross di Ronaldo braccia larghe di Conti in area, il pallone va a sbattere sul gomito. Orsato consulta il Var e senza esitare concede il calcio di rigore. Sul dischetto va CR7, ma la sua conclusione è troppo angolata e si infrange sul palo. Sul capovolgimento di fronte Rebic interviene durissimo su Danilo, e dopo un primo tentennamento il direttore di gara estrae il cartellino rosso, Milan in 10 quando siamo al 16’.
La Juventus prova a sfruttare subito la superiorità numerica, ma la difesa ospite regge bene e Donnarumma si limita a qualche intervento, si va a riposo sul pari.
Nella ripresa nessun cambio, il Milan entra meglio rispetto al primo tempo ed è subito pericoloso e al 48’ si fa vedere dalle parti di Buffon con un colpo di testa di Calhanoglu, sul fondo. Pochi minuti dopo primo cambio per i rossoneri: Leao subentra a Bonaventura, con quest’ultimo che non la prende benissimo.
Il tempo scorre ma le emozioni scarseggiano, anche Sarri corre ai ripari e inserisce Khedira, Bernardeschi e Rabiot per dare un po’ di vivacità alla manovra offensiva. La Juve ci prova ma Kjaer prima e Donnarumma poi si fanno trovare pronti. Negli ultimi minuti girandola di cambi, ma l’inerzia del match non cambia, vani i tentativi dei rossoneri, che fanno fatica a creare pericoli. Dopo 5’ di recupero prolungato triplice fischio di Orsato, la Juventus strappa il biglietto e vola in finale.
Come prevedibile, dopo 3 mesi di lockdown, i protagonisti sono apparsi un po’ arrugginiti, poche le emozioni di un match che ci ha abituati a ben altri scenari, ma, per il momento, può andar bene così, in attesa di scoprire la seconda finalista (stasera Napoli-Inter), e del ritorno di un campionato che, per la prima volta, scandirà le torride giornate estive.