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Filippo Tortu non ha preso bene le ennesime restrizioni dalla ripresa degli allenamenti. Dopo l’iniziale impossibilità di usufruire delle palestre e i primi scatti con l'obbligo di indossare i guanti in lattice, l’atleta sardo non condivide la disparità di trattamenti fra diversi sport.
"Ancora bisogna correre a corsie alternate, ed è assurdo visto l'assembramento che invece c'è nelle partite di calcio in area per un calcio d'angolo", racconta in un’intervista all'ANSA Tortu, che, testimonial di #Sport4Recovery, sta collaborando con la campagna internazionale con l'obiettivo comune di incoraggiare la politica a riaprire in sicurezza lo sport organizzato il prima possibile.
"Spero che nelle prossime settimane cambi il protocollo", ha poi proseguito. Il prossimo appuntamento per il primatista azzurro nei 100 metri dovrebbe essere il 4 luglio, alla Fastweb Cup di Rieti, dove proprio un anno fa stabilì il record personale di 9"99, non omologato per il vento, fra l’entusiasmo generale della gente sugli spalti.
"Tornare a gareggiare è un bel segnale, anche se rischia di essere a porte chiuse”. Poi conclude: “Sarà impressionante. Il silenzio è bello quando stai sui blocchi, ma solo perché è seguito dal boato".