Gianluigi Buffon, età 42, alle spalle dieci scudetti in bianconero, 23 stagioni in serie A e 649 presenze. Luca Gagliano, età 20, in serie A, fino a ieri sera, appena 10 minuti. Due generazioni, due mondi, due culture che si incrociano su un campo da gioco. Difficilmente il promettente centravanti rossoblu, nato ad Alghero, avrebbe pensato anche solo di poter affrontare quello che per molti è il più grande numero 1 di tutti i tempi.

Sulla scia della nuova ondata generazionale "sarda" di questa stagione (Carboni, Ladinetti, Marigosu), il giovane Gagliano si regala una serata da sogno alla Sardegna Arena. Un gol e un assist per il raddoppio di Simeone, tutto questo in 45', contro la Juventus campione d'Italia per la nona stagione consecutiva. Un esordio da titolare che difficilmente dimenticherà, una prestazione che lascia intravedere un futuro roseo, ma che, allo stesso tempo, attira i riflettori e gonfia le aspettative, in un ambiente che certe volte sa essere opprimente.

Toccherà al ragazzo farsi strada a spallate, come ha sempre fatto sui campi da calcio, fin da quando, nel 2014, mosse i primi passi fra le giovanili rossoblu. Fu Matteoli a notarlo durante un provino ad Oristano; da allora l'inserimento e la trafila fra le giovanili, fino all'ultima esaltante stagione con la primavera del Cagliari, dove, con 10 gol in 17 presenze, ha contribuito alla seconda posizione del club sardo, prima che il campionato venisse sospeso per l'emergenza Covid-19.

In una stagione conclusasi sotto le aspettative, i tifosi sardi possono ben sperare per il futuro. Le premesse sono ottime, la strada da fare ancora tanta, ma, i segnali trasmessi dai giovani rossoblu affacciatisi al grande calcio sono più che incoraggianti.