Accadeva oltre quarant'anni fa che la Sardegna, all'improvviso e per la prima volta, si ritrovava al centro della scena sportiva nazionale con in faccia dipinto un sorriso di incredula sorpresa ed emozione.

Sembrano passati secoli ma, per provare a capire la grandezza di quei momenti, basta guardare gli occhi degli adulti e vederli brillare mentre raccontano di quel Cagliari che regalò all'isola il suo primo scudetto carico di una insuperabile gioia.

Gigi Riva era l'alfiere di una città che rappresentava tutto il popolo sardo così come oggi Travis Diener fa battere i cuori non solo di Sassari ma di tutta la Sardegna.

Senza nulla togliere alle grandi imprese sportive compiute negli anni dalle squadre isolane che si son distinte nel panorama nazionale e internazionale di altri sport: la Torres femminile è uno degli punti d'orgoglio dello sport nostrano così come l'Amsicora hockey di Cagliari e la Pallamano HC Sassari.

L'entusiasmo suscitato negli ultimi anni dalla scalata della Dinamo verso i posti di comando del basket nazionale ha qualcosa di inedito. Ieri, davanti alla Club House di Via Nenni, centinaia di tifosi sassaresi si sono radunati per festeggiare lo storico trionfo in Coppa Italia le cui immagine trasmesse da Milano hanno gonfiato il petto di un'incredibile orgoglio. Il traffico impazzito per due ore con le bandiere che sventolavano da Via Roma fino al PalaSerradimigni, una città in festa per i propri beniamini.

"Eravamo di passaggio" recitava ironicamente uno striscione esposto ieri dai suporters biancoblu al Forum di Assago. Era di passaggio la Dinamo e, già che c'era, ha deciso di portare a casa la coppa.

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