Continuare un sogno. Questo l’obiettivo della Dinamo Banco di Sardegna e del suo coach Gianmarco Pozzecco a due giorni da gara 1 con Milano, che ieri ha eliminato Avellino, in programma mercoledì 29 maggio al Mediolanum Forum.

Queste le parole di “Poz”, questa mattina, nella conferenza stampa di presentazione: “La cosa che non vorrei accadesse è che domani mattina mi svegliassi tutto sudato e mi ritrovassi a Formentera pensando che sia stato tutto un sogno. Potevo venire in conferenza stampa dichiarando che Milano è la squadra più forte - il che è una verità - ma questo sarebbe irrispettoso nei confronti dei miei giocatori. Sarebbe forse più semplice voler partire da sfavoriti ma non è così, non siamo sfavoriti. Vedo la ferocia con cui si allenano i miei giocatori. Avevo parlato con loro qualche settimana fa, prima che cominciassero i playoff, raccontando  - per poi chiudere con una domanda - di quando al Khimki, alla seconda stagione in cui ero a Mosca, a campionato finito mi chiesero se volevo partire la mattina dopo o il pomeriggio dopo. Rimasi stupito che me lo chiedessero perché io ovviamente volevo partire l’indomani mattina, tornare a casa il prima possibile. Vi dico questo perché sono consapevole e tutti ne dovete essere consapevoli, che i nostri giocatori, soprattutto quelli americani vivono una situazione di lontananza dalla loro famiglie, dalle loro case e dai loro affetti, ed è normale che possano vivere in una situazione di difficoltà e nostalgia. Ecco, in quella circostanza chiesi loro se avessero il desiderio di tornarsene subito a casa o di rimanere e continuare a combattere in campo per vincere. La loro risposta, senza esitazione, fu ‘vogliamo stare in campo. In questo momento siamo la squadra che gioca nettamente meglio e ho i giocatori più forti. Sicuramente Milano è una squadra straordinaria, un grande club e ha uno staff eccellente, la rispettiamo, ma siamo la squadra che in questo momento sta facendo meglio”.  

Che tipo di sfida sarà?

“Il talento di Milano è spropositato e ha una capacità disarmante di fare canestro. Dovremo essere bravi in difesa a contenerli e in attacco a metterli in difficoltà. Hanno tante individualità che possono fare la differenza, una panchina lunghissima e sono curioso di vedere che scelte faranno rispetto agli stranieri. Saranno partite agonisticamente toste in cui si segnerà. Dobbiamo approfittare del fatto che siamo in confidenza in attacco per tenere il loro passo. Però - e questo non sia preso per arroganza, perché abbiamo grande rispetto di Milano e di quello che sta facendo - ma parlare di quanto è forte Milano significherebbe metterci addosso l’atteggiamento degli sfavoriti mentre io voglio parlare di noi, sono sicuro che i miei ragazzi daranno tutto anche se alla fine dovessimo perdere 3-0. Sono talmente orgoglioso di questi ragazzi che non ho tempo per guardarmi intorno e pensare ad altro se non con il mio staff per preparare le gare e lavorare. Dobbiamo allenarci, continuando a vivere questo sogno, sono focalizzato su questo. Abbiano un’isola che ci sostiene, e ora secondo me anche più: è una responsabilità quella che oggi viviamo rispetto a tutto il mondo della pallacanestro”.

Infermeria

“I ragazzi stanno tutti bene”.