Nelle scorse settimane la Juventus, alla ricerca di un centravanti, è stata molto vicina a Luis Suarez, attaccante uruguaiano in uscita dal Barcellona. Il giocatore era a un passo dal firmare in bianconero, tanto che si era recato a Perugia per sostenere un esame di italiano, per poter ottenere la cittadinanza, poiché la società torinese aveva già acquistato due giocatori extraeuropei nella stessa sessione di mercato (il brasiliano Arthur e lo statunitense McKinnie), limite massimo stabilito dal regolamento.

Alla fine il trasferimento non è andato in porto, perché i tempi burocratici per la validità della cittadinanza erano troppo lunghi. La Juventus ha virato su Alvaro Morata, e Suarez sembra a un passo dall'Atletico Madrid. Ma in queste ore è rimbalzata la notizia di una truffa relativa al sostenimento dell'esame. Infatti le domande sarebbero state accordate da giocatore e commissione già prima dell'interrogazione, così come il voto finale.

In questi minuti sarebbero emerse anche delle intercettazioni telefoniche, che incriminerebbero definitivamente i responsabili: “Comunque, allora, tornando seri - dice un interlocutore all'indagata Spina - hai una grande responsabilità perché se lo bocciate ci fanno gli attentati terroristici”.

“Ma te pare che lo bocciamo! Oggi ho chiamato Lorenzo Rocca che gli ha fatto la simulazione dell’esame e abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l’esame - ribatte Spina -. Oggi c’ho l’ultima lezione e me la devo preparare perché non spiccica 'na parola”.

“E che livello dovrebbe passare questo ragazzo... B1?”, domanda l'interlocutore, e Spina: “non dovrebbe, deve, passerà perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glielo puoi far saltare perché non ha il B1″.

Tali dichiarazioni sembrano mettere definitivamente in luce la "farsa" dietro il sostenimento del presunto esame per la cittadinanza italiana.