Conferenza stampa alla vigilia di Fiorentina-Cagliari per il tecnico rossoblu Massimo Rastelli.

Dopo la bruciante sconfitta contro l’Inter della settimana scorsa, i rossoblu sono chiamati al riscatto, seppur in una difficile trasferta come quella di Firenze. “Non ci sarà Ceppitelli e si è fermato Deiola – dice il tecnico rossoblu . Rientra inoltre Faragò. Sono in totale 22 i convocati con 4 portieri. La forza di un gruppo è quella di rialzarsi e ripartire. Quel che è capitato nel secondo tempo di domenica non deve offuscare quanto di buono fatto. Mentalmente abbiamo sbagliato, dopo un bel primo tempo dove potevamo anche passare in vantaggio. Ma dopo un minuto della ripresa il 3-1 ci ha tagliato le gambe. Sono sicuro che domani la squadra dimostrerà il fatto che siamo un gruppo unito e con l’unità di intenti. Non sarà un tempo fatto male a scalfire le cose buone fatte finora. Giochiamo contro una squadra di talento e qualità con una classifica bugiarda. Proveremo a fare una bella prestazione”.

Una breve battuta sull’addio di Ibarbo: “Alleno chi c'è a disposizione. Voleva andare a giocare e per il suo stato di forma precario era difficile poterlo fare qua…”.

Il tecnico svela poi un’importante novità di formazione: “Gabriel? Sa di aver fatto una prestazione sotto tono. Tecnicamente non si discute. Ma per tanti motivi domani gioca Rafael. Anche per consentire a Gabriel di ricaricarsi mentalmente. Poi avrà ancora le sue chance per far vedere il suo valore”.

Infine, si guarda al resto del campionato e oltre: “Non abbiamo ancora raggiunto nulla. Nei confronti di professionisti come noi è ingiusto dire che non abbiamo obiettivi. Non dobbiamo mollare niente. Dobbiamo sempre dimostrare ai nostri tifosi che ci teniamo. Le voglio vincere tutte 11 da qui alla fine, saranno 11 finali. Poi dirà il campo cosa saremo riusciti a fare. Ma non dobbiamo pensare sia raggiunto qualcosa. Futuro? Io mi vedo allenatore del Cagliari nello stadio nuovo e farò di tutto per ottenere la conferma. Questo è il mio pensiero. Sto molto bene qua, con l’ambiente e con la società. Purtroppo non posso pensare più in là. Devo pensare al presente. Non posso andare oltre alla settimana. L'importante è sapere di aver dato tutto. Il campo parlerà e la società valuterà”.