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Ritmi serrati e partite ogni tre giorni. Il Cagliari di Walter Zenga deve archiviare il più in fretta possibile la sconfitta contro l’Atalanta e deve pensare subito alla trasferta di Firenze in programma domani. Questo pomeriggio ha parlato in conferenza stampa il tecnico rossoblù. Ecco le sue parole:
Sugli obiettivi del campionato e le condizioni di Nainggolan: “Obiettivi? Penso solo alla partita di domani, è la cosa più importante, di volta in volta poi vedremo. Con Radja prima della partita contro l’Atalanta abbiamo concordato che avrebbe fatto 50-60 minuti, lui è un top player, top professionista, sa come gestirsi e non c’è nessun problema”.
Sulla condizione fisica della squadra: “Innanzitutto oggi parlo in conferenza perché qualcuno dopo Verona aveva detto che non parlavo perché avevo perso, invece non è così. Le cose cambiano, si possono stravolgere le cose, oggi parlo, la prossima volta non lo so. E poi anche dopo l’Atalanta ho parlato, era due giorni fa… La squadra comunque a me è piaciuta, dopo 25’ contro l’Atalanta abbiamo avuto le stesse occasioni loro, oltre al gol scandalosamente brutto da annullare. Poi siamo rimasti in dieci contro una squadra che ha fatto 83 gol. Il merito di questi ragazzi va al di là del fatto che Cragno possa essere stato il migliore in campo. Noi abbiamo un bravo portiere ed è lì per parare, ben venga se ci tiene sempre in gioco. Noi non siamo stanchi, i numeri vanno letti nella maniera giusta, abbiamo fatto una grande partita contro l’Atalanta e anche a Bologna, con tutte le assenze che avevamo. Bisogna anche guardare le cose da un punto di vista positivo. I ragazzi stanno facendo un grande lavoro, ci sono giocatori che fanno iniezioni per giocare, questi ragazzi meritano più rispetto”.
Sulla gara di domani: “Questo periodo giochiamo talmente tanto che non c’è il tempo nemmeno di ragionare più di tanto, se si perde si torna in campo subito per reagire, se si vince non c’è neanche il tempo di gioire. Abbiamo giocato 48 ore fa, ora farò la conta di chi sta bene, di chi ha recuperato meglio e poi vediamo chi scenderà in campo”.
Su alcune scelte per domani: “Chi gioca tra le linee? Ci manca Gaston Pereiro, ma sta tornando, poi c’è chi da dietro si inserisce. Joao Pedro, ad esempio, è un giocatore determinante per noi, non è un problema se non segna, lui partecipa sempre a tutte le nostre azioni pericolose, non è per nulla da rivitalizzare. Joao non è stanco è solo un po’ acciaccato”.
Sui tifosi: “Io mi sono tolto dai social da un po’ e non leggo più nulla per scelta perché non c’è tempo nemmeno di preparare la partita, figurati per stare sui social. Non c’è un minuto da perdere. Mi fa piacere che abbiano visto e riconosciuto il nostro spirito, la squadra deve dare sempre la sensazione di dare tutto fino alla fine e di non mollare mai. A me piace sempre riportare la mentalità inglese che mi porto dietro da quando allenavo lì. Da quelle parti anche se vincevi 3-0 a pochi minuti dalla fine non lasciavi nulla al caso e lottavi su ogni pallone e il tifoso questo lo apprezzava. Questo deve essere lo spirito. Poi ci sono i risultati, che per ottenerli c’è bisogno che tutte le componenti vadano nella strada giusta”.
Sulla difesa: “Non lo so, ci sono giocatori che giocano con infiltrazioni, come Pisacane contro Bologna e Atalanta. Ci sono tante problematiche che mi portano a fare certe scelte, anche se spesso la gente non le capisce. Mi piacerebbe dire che Pisacane c’è, Kalvan c’è e così via, ma non lo so, ora vediamo nell’allenamento di stasera. Ho un’idea in testa, speriamo di attuarla”.
Sulla Fiorentina: “A nomi la Fiorentina è una squadra di grande qualità. Pensando solo al centrocampo con Pulgar, Castrovilli, Duncan, sena citare Chiesa e Ribery, che ha ancora lo spirito di un ragazzino, o Vlahovic e Cutrone. Ci sono annate particolari, loro rimangono comunque una buona squadra, dobbiamo preparare la partita con attenzione e concentrazione. Sono sempre le stesse cose da dire, ma è così. Rispetto alla gara d’andata è tutto un altro mondo, non si possono fare paragoni, ho detto ai miei ragazzi di tornare ad essere come erano prima di quella gara, ma è difficile fare paragoni”.
Su Nandez e Rog: “Loro due insieme a Pisacane, Joao Pedro, Nainggolan e Simeone sono una gran risorsa, e dietro di loro crescono bene anche gli altri. A me spiace ad esempio dare pochi minuti a gente come Cigarini, Paloschi. Questo è un buon gruppo. Simeone? Si è assolutamente ripreso dopo il gol annullato, l’ho tolto perché era affaticato perché ha dato tutto, sta bene e non ha problemi”.