«Se non si cambia il regolamento sui calciatori fuori quota si corre il serio rischio di non poter essere competitivi». Giuliano Pili, vice presidente dell'ASD Aritzo, rilancia l'allarme in vista della riunione che si terrà a Oristano il 22 giugno prossimo e che vedrà confrontarsi la Figc e i presidenti delle società calcistiche regionali.


«La Sardegna è l'unica regione che prevede 4 fuori quota (ovvero giocatori sotto i vent'anni) in Promozione e in Eccellenza, mentre in tutta Italia sono la metà. Nella riunione di Oristano si deciderà se rinnovare o modificare il regolamento. Per noi la proroga delle condizioni attuali è inutile e addirittura improponibile. Nelle zone interne il bacino di giocatori al quale attingere è sempre più ristretto, anche se ci stiamo impegnando duramente per ricostruire e valorizzare il settore giovanile. Molti ragazzi, infatti, una volta raggiunta la maggiore età, sono costretti ad emigrare per via del lavoro che dalle nostre parti, purtroppo, è diventato un miraggio».


L'appello che lancia il vice presidente dell'Aritzo è quello che, in occasione della riunione che si terrà a Oristano, tutti i presidenti del calcio sardo di Promozione ed Eccellenza si presentino compatti e uniti per far sì che il regolamento venga rimodulato. «Capita spesso che molti ragazzi - continua Pili - forti del fatto di essere inclusi di diritto in squadra, non rispettino né regole né allenamenti. Ultimamente qualcuno ha pure avanzato la richiesta di ricevere un rimborso.

Non solo in questo modo si potrebbe compromettere il futuro dei ragazzi dal punto di vista psicologico, ma si rischia addirittura di portare alla rovina molte società. La nostra speranza è quella che il calcio sardo possa avere presto una boccata d'ossigeno. Un regolamento stringente non ci dà la possibilità di essere competitivi con le altre regioni e di far crescere al meglio i nostri piccoli talenti».
Roberto Tangianu