"Francesco bisogna tirarlo giù dal cavallo con la forza. Lui non scenderebbe mai. E' decisamente un perfezionista. Lorenzo invece è un cavaliere più istintivo che ha anche una grande passione per i motori": è il ritratto di Francesco e Lorenzo Correddu, rispettivamente 16 e 13 anni, fatto dal papà istruttore Giovanni Battista che, dalla Sardegna, si è trasferito nel cuore della Lombardia, a Legnano, per permettere ai suoi ragazzi di crescere agonisticamente.
Missione compiuta: Francesco e Lorenzo sono diventati due campioncini, mattatori degli Europei di Millstreet in Irlanda che si sono chiusi appena qualche giorno fa con un ottimo bilancio per il tricolore. Francesco e Lorenzo, con i loro stili diversi, si sono rivelati decisivi per la conquista dell'argento degli juniores e del bronzo dei children.
Il team degli azzurrini - composto da Giacomo Casadei, Tommaso Gerardi, Guido Franchi e Francesco Correddu – conclude il barrage con 8 penalità, dietro il Belgio, medaglia d'oro con 4 penalità e davanti alla Gran Bretagna che termina il tracciato decisivo con 16 penalità. Francesco è l'unico del quartetto italiano a non commettere neanche un errore: doppio zero in sella a Necofix, stallone italiano del 2001.
E' poi la volta di Lorenzo con i children: gli azzurrini mettono la Germania all'angolo, costringendo la squadra tedesca a uno spettacolare barrage pieno di emozioni per l'assegnazione della seconda e terza posizione del campionato, che vede in campo 18 diverse nazioni. Il team - composto da Milla Lou Jany Polizzi, Matteo Orlandi, Beatrice Bacchetta e Lorenzo su Touche d'Arrogance - dopo la prima manche, colleziona 4 penalità e migliora la prestazione nella seconda, chiudendo con zero. Gli azzurrini non smettono di combattere fino alla fine in barrage. Polizzi, Bacchetta e Orlandi mettono la firma su un netto a testa. Ma i tempi non sono eccellenti. Tocca quindi a Lorenzo: bisogna fare meglio della Germania, che aveva chiuso il barrage con quattro netti. Quello di Lorenzo e Touche d'Arrogance è un percorso velocissimo chiuso nel tempo, il migliore, di 33"75, seppure con un errore. L'Italia è comunque di bronzo, argento per la Germania e medaglia d'oro per la Spagna.
Per la famiglia Correddu è un trionfo: motivo d'orgoglio è la scelta di portare avanti cavalli giovani, allevarli, crescerli, farne dei campioni.
"Bisogna saper sognare, andare avanti con pazienza, crederci sempre", dice Giovanni, non solo istruttore ma anche cavaliere e allevatore. Ha fatto la sua scommessa e forse l'ha anche vinta. Tutto iniziò negli anni '60, e raggiunse l'apice distinguendosi soprattutto nel completo: alle Olimpiadi di Tokyo, nel '64, medaglia d'oro a squadre fu Diambo de Nora con Alessandro Argenton; nel 1980 Rohan Lechereo conquistò la medaglia d'argento individuale con Marina Sciocchetti alle Olimpiadi di Mosca. Negli anni '70 e '80, gli stalloni Fox Trott e Clavelito migliorarono la produzione portando il cavallo sardo ai vertici di tutte le competizioni sportive d'Italia. Ancora oggi, a dispetto della crisi, l'ex Istituto di Incremento Ippico di Ozieri (ora Dipartimento di Ricerca per l'Incremento Ippico), continua a selezionare importanti stalloni fedele a oltre 140 anni di grande storia.
(Ansa)