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Alla vigilia dell'importante sfida contro il Verona il Cagliari si prepara per l'impegno casalingo valevole per la 14esima giornata di Serie A. Solo un punto separa le due compagini: il Verona al 14esimo posto stacca di due posizioni i rossoblù, che a 11 si trovano appena a ridosso della zona retrocessione. Vittoria che manca da oltre un mese in casa Cagliari, nonostante nelle ultime due siano arrivati due pareggi, prima nel pirotecnico 3-3 col Milan, poi nel 2-2 col Genoa.
Domani l'occasione di rilanciarsi quando, alle 20:45, il fischio d'inizio darà il via alla gara dell'Unipol Domus. Ma per Davide Nicola è ancora troppo presto per parlare di spareggio o di gara decisiva: "Voglio vincere sempre, ma non ragiono in base al mero risultato", ha detto nella conferenza stampa della vigilia. "Chiaro che vincere ti dà felicità e fiducia, ma vincere è sempre difficile e oltre al risultato ci sono prestazioni e aspetti chiave da analizzare", precisa.
"La classifica parla chiaro, noi dobbiamo essere convinti che ci sono partite che possono darti una spinta preziosa, ma fino alla fine nessuna partita sarà decisiva - sottolinea ancora -. Quella di domani, come a Genova, è una gara che può darti tanto, ma non sarà decisiva come non lo saranno le successive. Sarà una gara tosta, difficilissima, l'Hellas Verona ha vinto due scontri diretti contro Genoa e Venezia, ha messo in difficoltà molte compagini più attrezzate, sanno cosa fare e per noi sarà un'opportunità per migliorare certe dinamiche, cosa già fatta a Genova".
"Domenica abbiamo fatto passi avanti in fase di transizione, dobbiamo però essere più precisi e rapidi, ancora non occupiamo gli spazi al meglio - commenta -, ma bisogna continuare così come fatto in questi giorni, con il focus sulla transizione offensiva e l'attenzione in generale in fase di non possesso specie in zona gol, perché ancora subiamo delle reti che non possiamo permetterci. Ciò che sarà decisivo è la determinazione in zona gol, nei duelli, nelle transizioni, non amo la parole gestire, preferisco che la squadra capisca i momenti, quando spingere e quando ragionare, con grande attenzione e maniacalità nell'occupazione degli spazi, con equilibrio, perché ogni palla può essere decisiva e può fare la differenza".
Ipotesi Marin sulla trequarti? "Non scarto mai nulla - risponde Nicola -, sarebbe una bella intuizione e sfida, non è proprio la sua posizione ma ha abilità tecniche per l'ultimo passaggio, forse in posizione così avanzata perderebbe qualcosa nello spazio per l'inserimento. In mediana Makoumbou e Marin hanno maggiore esperienza internazionale degli altri, vorremmo dare più spazio anche a Prati ma non tutti possono giocare e non possono giocare sempre per un lungo minutaggio", conclude il tecnico.