Davide “Asto” Astori meritava il saluto del suo popolo. Quello stesso popolo che l’ha conosciuto prima ragazzino e poi uomo, per sei lunghi anni. Cagliari, la tua gente, i tuoi amici: esattamente come è stato scritto nel nastro rossoblù che cingeva le rose bianche ai piedi della gigantografia presente ieri nella Basilica di Bonaria.

Un bagno di folla che ha confermato, se ce ne fosse stato bisogno, ancora di più l’uomo prima ancora del giocatore. Cagliari ha tributato un sentito, commosso, e composto saluto a chi – parole di Monsignor Tiddia che ha celebrato la Messa – in tutti questi anni ha generosamente aiutato chi stava peggio, gli ultimi, gli sfortunati. Tutto in silenzio, con la massima discrezione. Esattamente come era lui in campo, determinato ma mai con una parola fuori luogo.

Non è stato facile organizzare un’iniziativa del genere perché ci vogliono tante componenti, e tutte disponibili. L’idea iniziale è diventata però virale grazie alle amicizie, al passaparola, al web: dalla scelta della Chiesa (c’è stato l’imbarazzo per decidere in quale Parrocchia celebrare la Messa) al Coro, per proseguire con gli addobbi floreali, i contatti con le Istituzioni per avere i permessi necessari, e ovviamente informare i familiari di Asto, e la Società del Cagliari Calcio. Tutti hanno manifestato entusiasmo per una messa che doveva essere celebrata.

Emozionante, composta, sobria e bellissima pur nella sua tristezza. Ha colpito tanto la partecipazione emotiva non solo di chi – come Cossu, Conti e Pisano – ci ha giocato assieme, ma anche di chi non lo ha mai conosciuto, come le tante madri e padri di famiglia semplici tifosi rossoblù. Persone più o meno note, e semplici cittadini hanno assistito alla funzione religiosa senza tifo da stadio o celebrazioni del divo.

Ha colpito molto anche la sobria passione degli Sconvolts, che durante la funzione religiosa sono rimasti nel piazzale antistante la Basilica di Bonaria in religioso silenzio mantenendo in alto lo striscione “Ciao Davide, 13 in eterno”, già esposto durante il match casalingo di domenica contro la Lazio. A dimostrazione di come – usando le parole di Don Carlo Rotondo ieri sera – Asto ha segnato il gol più bello nei cuori di ognuno di noi.