Basta dare un’occhiata alle prime pagine dei quotidiani nazionali di oggi in edicola per avere la sensazione che “qualcosa non quadra”. Pare, infatti, che si stia giustificando il maxi assembramento in Piazza del Duomo che ieri ha visto 30mila persone riunirsi per festeggiare, senza alcun distanziamento e dispositivo di protezione, lo scudetto dell’Inter. Va bene che i neroazzurri non lo vincono da 11 anni, ma sulla Milano invasa dai tifosi ci sono state davvero poche critiche e parole di condanna, alla faccia di tutti quei lavoratori ormai in ginocchio.

Intanto, in una nota della Questura si legge: "Verso le ore 17 di oggi a Milano, non appena noti i risultati degli incontri calcistici pomeridiani e la conseguente matematica vittoria del campionato di calcio 2020/2021 da parte dell’Inter, in più punti della città sono scese spontaneamente in strada, in forma non organizzata, circa 30.000 persone che hanno improvvisato caroselli di auto, passeggiate e momenti di entusiasmo collettivo".

"In alcuni punti – continua - del centro cittadino, sono confluiti consistenti numeri di tifosi festanti che hanno dato sfogo al proprio entusiasmo per la vittoria della squadra nerazzurra. Molti anche i gruppi di famiglia con giovanissimi al seguito. Nell’area più centrale di piazza Duomo, le Forze dell’Ordine hanno preservato il sagrato della Cattedrale e la Galleria, i cui accessi sono stati opportunamente chiusi anche con l’impiego della Polizia Locale”.

La vicenda è stata commentata dal direttore malattie infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, che su Fb ha pubblicato la foto di Piazza del Duomo: “Era ampiamente prevedibile che succedesse. Non sarebbe stato meglio avere gli stessi tifosi in numero limitato allo stadio per festeggiare i loro beniamini? 10000 tifosi a San Siro tutti distanziati e controllati: il 15% della capienza. Occorre finirla con l’ipocrisia di vietare cose sensate sapendo che ne succederanno certamente altre molto più rischiose e insensate”.