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Ventitré anni dopo l’ultima volta Italia e Austria si sfidano in una partita ufficiale. Nel 1998 era stata Saint-Denis a ospitare l’incontro, ora la cornice sarà altrettanto spettacolare: lo stadio Wembley di Londra.
Gli azzurri arrivano all’incontro con le ali ai piedi. Le tre partite del girone hanno sottolineato come la squadra abbia una difesa pressoché impenetrabile e un centrocampo tra i migliori del torneo, in grado di generare una grande mole di gioco offensivo per gli attaccanti. Il terzo incontro con il Galles è stato forse quello meno spettacolare tra tutti, ma ha offerto tre spunti di riflessione. Innanzitutto, il fatto che le seconde linee (ben otto titolari non erano presenti dall’inizio nelle precedenti due gare) si siano dimostrate affidabilissime. È forse una mancanza dell’Italia quella di non avere fuoriclasse in grado di risolvere la partita in qualsiasi momento, ma un punto di forza è quello di disporre di un livello medio molto alto che consente a Mancini di far riposare un giocatore particolarmente stanco o effettuare cambi a partita in corso.
La partita con i britannici ha inoltre evidenziato come Verratti sia in grande forma e possa partire titolare negli incontri decisivi. Locatelli finora ha disputato due grandi partite, e poter fare affidamento su due giocatori che sembrano sulla cresta dell’onda non può essere un problema.
Infine, bisogna ricordare che l’undici che scenderà in campo contro l’Austria sarà decisamente riposato a causa del massiccio turnover. Non si trova nella stessa condizione la selezione avversaria, che non solo ha giocato un giorno dopo l’incontro decisivo con l’Ucraina ma ha schierato più o meno gli stessi uomini per tutto l’arco del torneo.
Anche se nel calcio i risultati non sono mai certi dall’inizio, sembra davvero difficile credere in un exploit dei ragazzi di Foda, come confermano anche i pronostici calcio oggi di Sportytrader: l’Italia è ancora una volta favorita per il successo, anche se non si dovrà sottovalutare la compagine austriaca. L’Austria è un collettivo con molto talento: se Alaba è il calciatore universalmente conosciuto, i vari Sabitzer, Hinteregger, Baumgartlinger, Kalajdzic sono giocatori importanti nelle maggiori squadre della tedesca Bundesliga.
Tuttavia, sia nelle qualificazioni sia nel torneo, si è visto come al cospetto di una selezione con maggiore qualità gli austriaci diventino inoffensivi e facilmente dominabili. I Paesi Bassi, ad esempio, non hanno avuto troppe difficoltà ad imporsi 2-0. L’Italia, che a livello tecnico non ha nulla da invidiare agli Oranje, può ripetere tale risultato. Quello che l’Italia rispetto all’Austria ha infatti è un'ottima organizzazione degli spazi. A differenza del solo Alaba, ogni azzurro è più raffinato rispetto alla controparte e in cabina di regia gli azzurri sono più ordinati, con l’asse Jorginho-Verratti a dettare i tempi.
La difesa azzurra è chiamata a reggere anche questa volta, provando a mantenere la porta inviolata. Undici sono le partite consecutive senza gol subiti per Donnarumma e compagni: seppur contro avversarie più modeste, tali risultati non si ottengono per caso e la bravura in anticipo di Chiellini o Acerbi è coadiuvata dal grande filtro che avviene a centrocampo e dalla pressione esercitata fin dagli attaccanti, con Immobile in grande spolvero in fase di non possesso e un Belotti che sappiamo quanto sia in grado di sacrificarsi per la squadra se chiamato in causa. L’attaccante della Lazio in particolare dopo il turno di riposo è intenzionato a sfornare altre ottime prestazioni e ad aumentare il proprio bottino finora di due reti.
Detto questo, il calcio è uno sport bellissimo perché chiunque può sognare di battere chiunque. L’Austria è una compagine come detto di buon livello che ha già raggiunto il proprio obiettivo in questo torneo, l’ottavo di finale, ma che non ha ragione di fermarsi: del resto la selezione alpina non ha mai ottenuto risultati del genere nella competizione continentale nonostante il suo glorioso passato. E, a differenza di altri sport a punti, nel calcio basta un singolo episodio per spostare l’esito di una partita.