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“Nello sport la cosa più bella è vincere ma non è la cosa più importante”. Erano queste le parole che il coach della Dinamo Banco di Sardegna Gianmarco Pozzecco aveva pronunciato al termine di gara 6 della finale scudetto contro Venezia.
Nonostante non sia arrivato lo scudetto, è stata una stagione da incorniciare per i biancoblu e che è stata chiusa ieri con il tradizionale appuntamento di fine stagione nelle Tenute Sella & Mosca con i partner e gli sponsor.
La serata è stata aperta con il video di DinamoTV che ha ripercorso i momenti più significativi, dall’esordio di Pozzecco in panchina alle Final Eight di Firenze, passando per la vittoria della Fiba Europe Cup, fino ad arrivare alla memorabile cavalcata playoff, giocate d’autore come la tripla di Dyshawn Pierre al Mediolanum Forum, la schiacciata di McGee in gara6 contro Venezia.
È stata la padrona di casa Anna Cadeddu, ad aprire l'incontro: “Grazie alla Dinamo per le emozioni che ci ha fatto vivere durante questa stagione. È il settimo anno che sosteniamo questa squadra fantastica, non possiamo che ringraziarli per darci una splendida vetrina, vera eccellenza della nostra Isola. Porto i saluti della proprietà e del signor Vittorio Moretti, Sella & Mosca ci crede, rinnoveremo il nostro contratto con la Dinamo, siamo sicuri che rivivremo insieme altre nuove emozioni”.
A detta del presidente dei biancoblu Stefano Sardara: “I numeri di quest’anno sono importanti, raccontano ciò per cui lavoriamo ogni giorno. La frase di coach Pozzecco è embletamica, la nostra filosofia chiaramente è vincere ma se tu punti tutto sul solo risultato sportivo non ha tanto senso. Per la prima volta abbiamo vinto un trofeo continentale, l’internazionalizzazione del brand è per noi importante e in questo la vittoria della Fiba Europe Cup è stata fondamentale. La svolta della stagione l’abbiamo però avuta in un periodo di crisi, arrivati alle Final Eight di Firenze con un nuovo coach abbiamo costruito i successi dei quattro mesi successivi. Solitamente si tende, sbagliando, a sottovalutare i singoli momenti dell’annata, in un momento di difficoltà come quello di febbraio scorso siamo rimasti uniti dopo il cambio di panchina e abbiamo deciso di cambiare rotta”.
Presente anche Giuseppe Cuccurese, direttore generale del main sponsor Banco di Sardegna: “Voglio sottolineare prima di tutto che la nostra è una condivisione di valori, che vanno ben oltre la sponsorizzazione. Parlo di valori sociali come la crescita dei giovani, i progetti con le scuole e la solidarietà a 360 gradi. Una partnership che è entrata a far parte del tessuto economico e sociale dell’Isola, un fattore aggregante per la Sardegna, la Dinamo è di Sassari ma rappresenta lo sport sardo e lo possiamo vedere ogni volta che andiamo in trasferta, siamo ambasciatori di questa terra. Ciò che facciamo – ha aggiunto – con le scuole è un’attività complementare che si aggiunge ai progetti che già svolgiamo con gli istituti cittadini e dell’hinterland, durante le ultime partite della coppa europea abbiamo portato al palazzetto oltre quattromila studenti. Abbiamo deciso di investire su DinamoTV per dare visibilità al nostro brand, non solo in Italia ma anche all’estero. Tutte iniziative che fanno rete e creano condivisione, la nostra è una sponsorizzazione misurabile, la Dinamo è diventata per tutti un bacino misurabile di business. Concludo dicendo che chi è sponsor principale ovviamente attiva leve diverse ma penso che tutti gli sponsor, se assistiti da un team dedicato, possono trasformare un investimento in un impegno a lungo termine”.
“Il progetto Dinamo ha convinto la Basketball Champions League, abbiamo un contratto con la competizione di tre anni più due ulteriori, credono in noi e nel nostro futuro, solo Bamberg e Hapoel Gerusalemme hanno avuto lo stesso trattamento”, ha aggiunto ancora Sardara.
“Dopo due anni – ha proseguito – abbiamo mutato il percorso della Cagliari Dinamo Academy, ora andiamo a Torino, in una grande città che ha attrattività per i grandi sport e per gli sponsor. La Reale Mutua,sponsor biancoblu da anni, ha sposato con entusiasmo il nostro progetto così come le istituzioni, l’obiettivo nel medio lungo termine è che il club vada con le proprie gambe per poterci concentrare nuovamente solo su Sassari”.
Non è voluto mancare neanche Antonio Di Rosa, direttore del quotidiano La Nuova Sardegna:“Io a differenza degli altri non ho cifre da darvi ma devo raccontare l’emozione. Questa è una squadra particolare, da quando sono arrivato a Sassari mi sono innamorato della Dinamo. Lo sport è comunicazione, è sentimento, è emozione. Tutte cose trasmesse da questa società, Pozzecco ha portato un di più in questa squadra, ha portato entusiasmo e capito che la psicologia è più importante della questione tecnica. E’ stata una cavalcata incredibile e le vittorie con Milano hanno dimostrato che i soldi non fanno la felicità, con grande organizzazione si può essere piccoli ma grandi allo stesso tempo. La Sardegna – ha sottolineato – in primo piano e in prima pagina, tutti hanno parlato della Dinamo in termini entusiastici, questa squadra è riuscita a dare un messaggio positivo a tutti i sardi, è la dimostrazione che basta impegnarsi e volerlo, alla fine i risultati si ottengono. Nessuno avrebbe mai immaginato oltre cinquemila persone in piazza d’Italia per un risultato non ottenuto quindi non posso che dire bravi tutti!”.
In conclusione, spazio anche al basket in carrozzina con la Dinamo Lab, il settore giovanile della Dinamo Academy, il Basket To Business, gli incontri B2B dedicati agli sponsor, i risultati straordinari del merchandising con i Dinamo Store e l’e-commerce, fino alla rinata e fiorente Club House, e al Medical Dinamo Lab, uno staff medico all’avanguardia che cura tutte le esigenze della squadra.
L’obiettivo è quello di continuare ad avere una crescita continua ed esponenziale del club, sempre più sostenibile, senza perdere di vista i valori sociali e l’attenzione verso il territorio.
“Sapete benissimo – ha concluso – qual è la mia visione del mondo dello sport italiano. C’è una cultura sportiva che io non adoro, siam tutti focalizzati e condizionati dal risultato, talmente accecati dal voler vincere che ci dimentichiamo che esiste tutto il resto che vi è stato raccontato durante questo incontro. Voglio raccontarvi questo, ho sempre avuto un sogno: rispetto al giocatore che ho avuto la fortuna di diventare sono maturato tardi. Fino ai vent’anni sono stato un dilettante ma solo dal punto di vista ludico, non sono mai stato condizionato dalla visione professionistica. Sono legato al sentimento che lo sport regala, fino ai vent’anni l’ho fatto gratuitamente, per il gusto del divertimento. Giocare sempre nello stesso modo senza cambiare mentalità è stata la mia grande fortuna, da giocatore ti è concesso farlo perché tu sei l’unico responsabile di te stesso. Ecco, io ho sempre sognato un contesto dove tutti fossero uguali a me, dove ci fosse un sentimento continuo, reale e condiviso, ma nel mondo del professionismo è difficile trovarne uno che accetti tutto questo. Oggi vengo riconosciuto per il mio atteggiamento, non sento di dover avere tutta questa gratitudine, l’unico merito che posso aver avuto è di aver dato il la a tutto questo. Se siamo riusciti a vivere una favola è perché anche voi siete così, ed è per questo che vi ringrazio”.
Sul fronte mercato, Jack Cooley ha ufficializzato l'addio alla Dinamo. Destinazione probabile, il Giappone.