“Sarti, Burnich, Facchetti; Bedin, Guarneri, Picchi……..”. E’ una filastrocca che oggi ricordano  ancora benissimo i giovani tifosi di calcio degli anni ’60. A prescindere dalla squadra del cuore, in questo caso l’Inter.

Di quella difesa leggendaria, dopo Picchi e Facchetti, da ieri non c’è più neanche Giuliano Sarti, mitico portiere della squadra nerazzurra che sotto la guida di Helenio Herrera ha vinto 3 scudetti e 2 coppe dei campioni e intercontinentali.

Era un calcio epico, la formazione-tipo, che non prevedeva i cambi di oggi durante le partite, dell’Inter come del Catania, del Milan o della Juventus come quella del Foggia o della Spal, era un bagaglio del sapere di tutti i tifosi. Iniziava da lì la cultura del calcio, che era sana e che portava negli stadi folle di spettatori per i quali la domenica era solo festa, senza le contaminazioni, le insidie, i pericoli e le paure di oggi. Già, altri tempi.

Giuliano Sarti era uno dei grandi simboli di quel calcio, con una personalità tra i pali che ne faceva un portiere tanto bravo quanto originale. Tra le sue caratteristiche principali, la freddezza e il senso di posizione. Di fronte all’attaccante non lasciava la linea di porta, lo guardava negli occhi, lo fronteggiava con il suo corpo e restava lì, sulla linea di porta, pronto a evitare che la palla finisse in rete.  Uno stile, questo, che lo stesso Sarti definiva “geometrico”. Proverbiale anche la sua correttezza in campo: mai un’ammonizione.

E’ morto ieri, in modo improvviso. Giuliano era già andato oltre l’asticella da lui prevista quando un giorno di tanti anni fa, come disse in un’intervista,  chiese al suo medico di consentirgli di fumare almeno mezzo sigaro al giorno, sicuro che sarebbe arrivato,  all’età media di fine vita, per lui già appagante, stimata nei 78/80 anni.

Giuliano Sarti è andato oltre le previsioni, sue e dello stesso medico. Su questo fatto curioso il grande portiere ci rideva sopra, dall’alto dei suoi 83 anni. Una morte improvvisa, essa sì imprevedibile, lo ha strappato all’affetto dei suoi familiari e dei suoi vecchi tifosi.

Intanto, la Fiorentina e Firenze renderanno omaggio a Sarti anche con un suggestivo giro di campo del feretro, all'interno dello stadio Franchi previsto prima dei funerali che si terranno alle 15.30 nella basilica di San Miniato a Monte.