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Non un buon inizio 2020 per il Latte Dolce di mister Stefano Udassi, uscito sconfitto domenica scorsa, dal derby cittadino con la Torres.
Non preoccupa, tuttavia, la posizione in classifica, dove i punti sono 32. L’obiettivo, ora, è quello di dimenticare al più presto la sfida con i rossoblu e preparare al meglio le prossime sfide in programma
A parlare, per la compagine sassarese, è proprio mister Udassi, allenatore del Sassari calcio Latte Dolce: «Non ci piace perdere. Non ci è mai piaciuto. Ma non cerchiamo alibi, non ne abbiamo mai cercato. A prescindere dalla partita giocata domenica scorsa, a prescindere dai numeri della classifica, a prescindere da quanto abbiamo fatto e dall'idea su cui poggia il progetto societario biancoceleste abbiamo comunque il dovere di invertire la rotta, di ritrovare l'approccio e il rendimento di inizio campionato. L'atteggiamento che ci rendeva speciali. La società ci è vicina, non ci fa mancare nulla ma, soprattutto, non ha mai fatto mancare il suo supporto. La sua presenza. La sua fiducia. Attraversiamo un momento complicato, ma non siamo soli”, queste le sue parole.
“Le sconfitte sono brutto boccone da digerire per chi fa calcio ma fanno parte del gioco – ha aggiunto -. Affrontarle sapendo di avere una dirigenza alle spalle che ti incita a ripartire ma non ti schiaccia è quanto di meglio si possa chiedere. Dico e diciamo grazie alla dirigenza per questo, ma ora serve dare un segnale. Una risposta. Vogliamo farlo e impiegheremo ogni singolo minuto del tempo trascorso in campo ad allenarci e poi giocare per fare sì che ciò accada. Non sono banalità o frasi fatte, è ciò che dobbiamo fare. Ciò che volgiamo fare. Dobbiamo assumerci delle responsabilità, io come mister e tutti i ragazzi come parti integranti del gruppo”.
“I più grandi, soprattutto, – ha sottolineato Udassi – devono essere ancora di più esempio per i giovani e segnare il passo proprio nei momenti in cui la situazione si fa difficile, ma non certo impossibile. So quanto valgono, li ho scelti e ho piena fiducia in ognuno di loro, ma proprio per questo chiedo che mostrino e dimostrino ciò che sono e quanto valgono sul campo. Devono dare un esempio ai nostri giovani, ho detto. Giovani su cui continuiamo a scommettere e che continuano ad essere elemento fondamentale del progetto calcistico biancoceleste”.
“L'anno scorso – ha concluso il mister – abbiamo preso un importante premio valorizzazione e Settore Giovanile e Scuola calcio hanno messo in bacheca importanti riconoscimenti che certificano la bontà del lavoro svolto. Gran parte dei fuori quota che giocano in prima squadra sono prodotto del nostro vivaio, penso fra gli altri a Pireddu, Gadau, Piga e Tuccio ad esempio. E ci sono 3/4 giovani del 2003 che vengono convocati e si allenano quotidianamente con la prima squadra. Domenica scorsa ha esordito in serie D il 2002 Alessio Pinna, come già accaduto in precedenza a Ubertazzi e Andrea Usai. I ragazzi che vengono dati in prestito rappresentano per noi un investimento in esperienza e crescita, il mio rapporto con il responsabile del Settore Giovanile Gabriele Setti è continuo e costante, la società ha posto lo sviluppo e crescita del vivaio come punto fermo del suo agire: i giovani sono risorsa preziosa di cui ci prendiamo cura, sappiamo benissimo quanto sono importanti e quanta cura e attenzione dedichiamo al loro percorso, a più livelli”.