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"Quando cade un aereo con 200 persone a bordo l'aeroporto non viene fermato e tutti continuano a volare. Quando si va al lavoro tanti vengono investiti, eppure andiamo lo stesso a lavorare. L'importante è pensare a questo ragazzo, con dolore, che faceva però un mestiere che amava". Lo dice l'ex campione di motociclismo Giacomo Agostini all'Adnkronos, rigettando come "chiacchiere" le voci che protestano per il mancato stop se non del MotoGp almeno della Moto3, ieri al Mugello dopo la morte del giovanissimo Jason Dupasquier.
"Nonostante in pista si vada 300 all'ora di incidenti ce ne sono pochi. Purtroppo non possiamo eliminare al 100% il pericolo, altrimenti staremmo tutti in casa, non andremmo più a lavorare, non andremmo da nessuna parte. Neanche capisco perché se ne parli. Il grande dolore c'è e resta ma la vita è così, si muore anche di Covid. Amo la vita come tutti, ma soffriamo più noi "del mestiere" che quelli che stanno chiacchierando", conclude.