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Ci sono posti che ti entrano nel cuore, solcano l'anima e non ti lasciano più. Cagliari, la Sardegna, la sua gente: una terra avvolgente, calorosa, vera. Non è un caso se Gigi Riva si era innamorato della città e dell'Isola a tal punto da scegliere di viverci per sempre. Un popolo che ne aveva conquistato la fiducia; un amore reciproco da cui scaturì un legame unico nella storia del calcio. In tanti sono passati per la Sardegna, rimanendone folgorati.
Uno di questi è senz'altro Nahitan Nandez, "El Leon", alla sua quinta stagione in maglia rossoblù, che porta avanti la tradizione uruguagio-cagliaritana. Non c'è partita in cui il centrocampista non scenda in campo senza lasciare sul rettangolo di gioco sino all'ultima goccia di sudore. Diverse le polemiche, negli ultimi mesi, per le parole spesso avventate e fuorvianti del procuratore. Da parte sua, il giocatore ha sempre ribadito massimo impegno per la causa.
Intervistato a "Campioni del Made in Italy", format ufficiale della Serie A, il giocatore della Celeste ha parlato a cuore aperto: "Il calcio per me è tutto. Era una passione che è diventata un lavoro. La verità è che mi rende una persona felice". Cagliari il suo "posto felice": "In pochi posti sto bene come a Cagliari: la gente, le città, il paesaggio, la campagna, la spiaggia, il calcio. Amo gli abitanti: mi fanno sentire, come dico sempre, uno sardo come loro".
Il sogno: "Lo dico sinceramente: poter avere la possibilità di vivere qua anche una volta terminata la mia carriera. Creo che sia l'unico posto che mi da venire dubbi paragonato all'Uruguay", conclude.