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Fabio Aru è un simbolo dello sport italiano e, ovviamente, della Sardegna e del suo popolo che da quando il campione di Villacidro ha compiuto le sue prime imprese in sella ad una bici non ha mai smesso di seguirlo ed incitarlo.
Il legame del 27enne della Astana con la sua terra d’origine è fortissimo, tanto che lo scalatore corre con i quattro mori disegnati sul casco, quasi a voler portare sempre con sé il ricordo della terra che ha dovuto lasciare giovanissimo per inseguire il sogno di una vita.
Così, nelle grafiche preparate dalla pagina del Tour de France per celebrare i corridori più importanti della ormai prossima edizione della Grande Boucle (partenza il 1° luglio), Aru è stato rappresentato con la bandiera dei quattro mori piuttosto che col tricolore. Una scelta che ha fatto storcere il naso a diversi commentatori provenienti della penisola: “E’ italiano, la Sardegna non è uno Stato”. “Fabio da sempre porta nel cuore l’isola – hanno risposto i tifosi sardi alle proteste – corre coi quattro mori sul casco, il suo soprannome è Il Cavaliere dei Quattro Mori, non c’è niente di strano che lo abbiano rappresentato così. Lo spirito identitario della nostra isola può capirlo solo chi vive qui”.