La 101^ edizione del Giro d'Italia partirà questa mattina, ore 12.50, da Gerusalemme. La cronomentro individuale, con i suoi 9700 metri, darà il via a un'attesissima edizione della corsa rosa.

Il britannico Chris Froome (quattro Tour in bacheca) e l'olandese Tom Dumoulin (campione del mondo in carica) sono i grandi favoriti alla vigilia e già oggi inizieranno a misurarsi a vicenda.

Il corridore del Team Sky ha rimediato una caduta durante il giro di ricognizione di questa mattina scivolando in curva a 4 km dalla partenza. Niente di grave: abrasioni superficiali al fianco e al ginocchio che non basteranno a placare la fame di vittorie di Froome.

Il ruolo di terzo incomodo, quest'anno, spetta a Fabio Aru. A lui il compito di battagliare coi due campioni e mantenere vive le speranze dei tifosi italiani che attendono la sua definitiva affermazione fra i big del ciclismo mondiale.

"Io sono uno che non si accontenta mai - ha dichiarato lo scalatore di Villacidro a La Gazzetta dello Sport -, quindi in partenza non firmo per il terzo posto dietro a quei due. Sarei contento solo nel caso in cui mi rendessi conto di aver dato il massimo e che loro si sono dimostrati più forti".

"Il mio motto è: rispetto per tutti, ma paura di nessuno - prosegue nell'intervista -. Ho detto che voglio divertirmi e divertire perché il nostro è un mestiere così faticoso che, se non ti diverti, diventa davvero pesante. Da quando sono esploso, dalla vittoria alla Vuelta nel 2015, le pressioni e le responsabilità sono aumentate: me ne rendo conto, ma so pure che, se riesco a correre divertendomi, mi riesce tutto meglio. E se fai divertire la gente che ti guarda, il risultato è doppio. Lo so che nel palmares resta il risultato, ma dipende pure da come vinci".

Poi la provocazione sull'unica grande corsa a tappe vinta in Spagna ormai tre anni fa: "Essere l'italiano di punta al giro mi inorgoglisce - risponde il corridore della UAE Emirates -. Lo dico mantenendo i piedi per terra, ma credo di essere grande già da tempo. La vittoria in Spagna e un secondo e un terzo posto al Giro non sono risultati da poco. Sono diventato grande perché da anni ho responsabilità importanti all'interno delle squadre in cui ho corso. Certo, a livello di risultati posso fare di più".

Auguri Fabieddu, e in bocca al lupo!