Nella esilarante serata di Berlino, dove l'Italbasket ha riportato un clamoroso successo contro la Serbia, Gianmarco Pozzecco non è riuscito a contenere il vulcano di emozioni che lo ha travolto. Il coach friulano è stato espulso durante il terzo quarto per doppio fallo tecnico. Costretto a lasciare il campo è scoppiato in lacrime, non prima di aver abbracciato tutti gli esponenti della panchina. Ma l'energia e la voglia di stare vicino ai suoi ragazzi hanno reso difficile l'allontanamento del Poz, che a più riprese, mentre seguiva la partita dal tunnel, ha tentato di avvicinarsi a bordocampo per incitare i suoi. Quel vulcano è eruttato, consegnando alla gente sugli spalti la più nitida immagine del Pozzecco energico, passionale, viscerale. Quella stessa energia con la quale ha compattato un gruppo giovane e talentuoso, che ha portato l'Italia a compiere un'impresa senza precedenti.

La gratitudine per i suoi ragazzi al termine della partita è tutta racchiusa in quell'abbraccio finale, quando li chiama a raccolta e viene travolto da un'orda di maglie azzurre. Il feeling è maturato velocemente, dopo che Pozzecco aveva preso questa estate il posto di Meo Sacchetti, poiché individuato come il profilo ideale per guidare e compattare il gruppo in vista della rassegna europea. Una riconoscenza, quella del ct, che si è palesata in un aneddoto raccontato dai giocatori stessi, che dopo la partita sono usciti per festeggiare la vittoria. Poz ha "coccolato" i suoi ragazzi affidando loro la sua carta di credito, consentendogli di pagare dal suo conto quanto avessero speso, senza limiti di budget.

Il racconto ha destato curiosità, il giorno dopo, su quanto i giocatori avessero effettivamente addebitato alla carta del ct. A rivelarlo è stato il sassarese Marco Spissu, che al giornalista Petar Tadic ha detto: "Siamo andati a mangiare con tutta la squadra. Avremo speso 700 euro, ma solo ali di pollo e acqua, niente di speciale", racconto il play sardo. E' andata bene dunque, tutto sommato, all'allenatore, che ancora in conferenza ha rivelato un ulteriore, divertente aneddoto. Era infatti già successo a Sassari che affidasse la carta ai suoi giocatori, ma una dimenticanza diede vita a una curiosa vicenda.

"Io ho un pin che per comodità divido in due, esempio 100 25 - racconta -, e invece avevo dato 25 100. In sostanza avevo dato il pin scambiando i due 'blocchi'. Dunque non aveva funzionato e alle 3 del mattino Spissu mi aveva chiamato svegliandomi, ma non avevo risposto perché volevo dormire e il giorno dopo dovevamo partire per Sassari all'alba. Così pagò Dyshawn Pierre a cui poi diedi i soldi. Ieri ho dato la carta di credito (ride ndr.), ma avevo il cellulare spento. Ero con Riccardo Fois (assistente di Pozzecco ndr.) ed è arrivato un messaggio a lui che mi ha detto: 'Guarda che hai di nuovo sbagliato il pin'. 'No, stavolta no', mi sono concentrato e ho chiamato mia moglie: 'Il pin della carta com'era?'". Insomma, un'altra "Pozzeccata" che testimonia come l'uomo sia rimasto sempre tale: sincero, leale, genuino; il giusto profilo per guidare un gruppo come quello azzurro e regalare notti come quella di Berlino.