La sconfitta rimediata in casa contro l’Inter dell’ex Nicolò Barella, al netto del gioco espresso dalla truppa isolana, ha certificato il momento di impasse che sta attraversando il Cagliari nel campionato di Serie A. Con lo stop imposto dagli uomini di Antonio Conte, la formazione rossoblù è arrivata ad allungare a quattro giornate la striscia senza successi, un passivo che deve essere assolutamente registrato.

Ciò nonostante, in casa Cagliari c’è tanto ottimismo, soprattutto perché a breve il tecnico degli isolani Eusebio Di Francesco potrà contare anche sul rientro nel gruppo dei lungodegenti ed avere, così, più chance di scelta e più uomini a disposizione su cui contare lungo l’arco della stagione.

 

Un passo indietro rispetto a un anno fa.

 

Tanto è cambiato a Cagliari rispetto alla scorsa stagione. Dodici mesi fa, alla nona giornata del girone di andata del campionato, il Cagliari stava per infilare un filotto di quattro vittorie di fila che avrebbe portato i rossoblù addirittura al quarto posto ed in piena zona Champions League. Oggi la situazione in casa cagliaritana è ben diversa e, complice una infermeria che stenta a svuotarsi, le prospettive per il prossimo futuro potrebbero sembrare non così rosee. Tuttavia, a questo punto della stagione il Cagliari ha solo 4 punti in meno rispetto a un anno fa. La situazione in classifica è molto particolare perché una vittoria in più potrebbe lanciare i ragazzi di Eusebio Di Francesco non solo nella parte sinistra della classifica ma anche nelle posizioni che contano per l’Europa, obiettivo ad oggi assai ambizioso secondo gli esperti delle scommesse calcio ma ampiamente alla portata della società del presidente Tommaso Giulini.

 

Il bel gioco e un Cagliari in crisi d’identità.

 

Anche contro Romelu Lukaku e compagni, la formazione isolana ha dato il massimo. Ma il massimo che oggi può dare il Cagliari, con tutta evidenza, non può essere bastevole per portare a casa il bottino pieno, in particolar modo contro una formazione ben più attrezzata come l’Inter (a livelli di uomini a disposizione in panchina) che in qualsiasi momento della partita può mischiare le carte in tavola e fornire il cambio di passo utile a dare lo strappo decisivo al match.

 

Per questa ragione, risulta del tutto ingeneroso dare la colpa all’inesperienza dei ragazzi che Di Francesco ha buttato nella mischia, soprattutto perché non saranno certamente le gare contro le corazzate del campionato a decidere il destino del Cagliari in questa stagione.

 

Obiettivo numero uno: registrare la fase difensiva.

Gli infortuni e le disattenzioni difensive stanno condizionando la stagione del Cagliari

Ecco perché vale la pena sottolineare i punti, i nodi cruciali che stanno caratterizzando le pecche emerse in quest’ultimo, non positivo, periodo che sta attraversando la squadra sarda. Partiamo dalla difesa che vede il Cagliari agli ultimi posti per gol presi nel campionato (23 in 11 gare, più di 2 a partita). Ma il dato più sconcertante e al tempo stesso più incoraggiante è quello che riguarda i tiri nello specchio subiti, un dato che vede i rossoblù all’ultimo posto in Serie A (con 72 tiri in porta presi nelle prime undici giornate), ben lontani da Parma e Genoa, ad esempio, che si trovano al penultimo posto con 59 tiri.

 

L’exploit di Cragno.

 

Il lato positivo di questa non esaltante statistica riguarda il numero uno dei rossoblù, Alessio Cragno, che con 50 parate si trova in vetta alla classifica dei portieri più performanti della Serie A, per una percentuale di parate che supera il 70% (tra i più alti valori del campionato).

 

In questa direzione, va dato atto e merito al giocatore fiorentino di essere stato sinora uno degli ultimi a mollare in casa cagliaritana. Anche per questa ragione, Cragno potrebbe ben presto finire nel mirino di qualche big del torneo, segnatamente in quello dell’Inter che sta cercando disperatamente l’erede di Samir Handanovič, ormai giunto al capolinea della sua esperienza in nerazzurro. Cragno è l’obiettivo numero uno della Beneamata che sarebbe intenzionata a portare il forte portiere rossoblù all’ombra del Duomo già a gennaio.

 

Come? L’estremo difensore, secondo tutti i quotidiani sportivi, potrebbe diventare una preziosa pedina di scambio per arrivare a Radja Nainggolan che con Conte all’Inter sembrerebbe essere arrivato addirittura ai ferri corti. Il belga, obiettivo numero del mercato cagliaritano la scorsa estate, come noto non vede l’ora di ritornare a giocare sull’isola; la dirigenza nerazzurra, dal canto suo, avrebbe richiesto come contropartita proprio il portiere Alessio Cragno che però il sodalizio isolano valuta molto più del centrocampista, non solo dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto per l’età anagrafica e per il margine di crescita che il giocatore ex Benevento sta dimostrando di avere quest’anno.

 

Probabile che alla fine Nainggolan si trasferisca a Cagliari nel corso della prossima sessione invernale di calciomercato, con la formazione rossoblù che sarà costretta a dire addio alla sua saracinesca a fine campionato.

 

Cosa non va.

 

Tuttavia, la bravura dell’estremo difensore del Cagliari, non può giustificare da sola le difficoltà che la fase di non possesso isolana sta attraversando. Le palle inattive stanno mettendo in difficoltà la retroguardia cagliaritana, ragion per cui da più parti si è invocato il ritorno alla difesa a uomo.

 

Ma questo Cagliari deve soprattutto cominciare a capire che le partite vanno chiuse appena se ne presenta l’occasione, sia che l’avversario si chiami Juventus, Inter o Crotone. Abbandonare qualche leziosità, eredità quest’ultima del periodo di Maran, non potrebbe che far bene a questa squadra che dovrà per forza di cose imparare a diventare indipendente dall’estro di Riccardo Sottil, oggi a tutti gli effetti l’uomo in più di Di Francesco. L’ala punto di riferimento dell’Under-21 è il pericolo numero uno delle difese avversarie ma con il 33 in campo il Cagliari smette di pensare e ragionare, preferendo un gioco più anarchico e privo di riferimenti tattici.



Razionalizzare anche questa fase, contando nel rientro degli infortunati, potrebbe rappresentare la svolta per la stagione del Cagliari.