Si è spenta la notte a Belo Horizonte. Si son spente 60 mila voci al Mineirão e 200 milioni di voci in tutto il Brasile che stanotte ha pianto la fine del sogno più grande.

Troppo pulita, troppo perfetta, troppo tedesca la Germania che annienta in una manciata di minuti le risicate speranze dei verdeoro di poter agguantare per un soffio la finale tanto attesa in casa loro.

Mancavano Silva e Neymar, i pilastri di questo tempio del calcio mai così sguarnito e barcollante. Non basta. Non si può accettare un risultato così. Non si può spiegare un 7-1 in semifinale di Coppa del Mondo.

Il Mondiale dei Mondiali ci ha sorpresi giorno dopo giorno tagliando le gambe a chi non ha giocato col cuore e gonfiando il cuore ha chi ha fatto correre le gambe. 

Il Brasile, in realtà, non ci aveva mai convinti ma è un peccato vedere piangere il popolo della festa. A Belo Horizonte, stanotte, si è pianto. Si è pianto a Rio, a Salvador, a San Paolo e dovunque qualcuno abbia osato credere di poter danzare su passi di vittoria.

Al Maracanà, domenica, sarà una partita diversa. Bella, ci mancherebbe, spettacolare. Ma la festa sarà un po' più cupa e meno gioiosa da quando, a Belo Horizonte, si è spenta la notte.