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"In questi 4 mesi difficili ho conosciuto medici straordinari, infermieri che mi hanno curato, supportato e sopportato, perché so di avere un carattere forte, a volte difficile, ma sono stati meravigliosi con me. Ho capito subito di essere nelle mani giuste, senza di loro non avrei potuto fare questo percorso che secondo me è andato molto bene. Sono stati mesi tosti, chiuso da solo in una camera d’ospedale: il mio più grande desiderio era di prendere una boccata d’aria fresca e non potevo farlo. Non mi sono mai sentito un eroe, ma un uomo, sì forte, con carattere, che non si arrende mai, ma sempre un uomo con tutte le sue fragilità".
La conferenza, all’inizio, è stata interrotta da un blitz dei suoi calciatori che gli hanno dato il bentornato attraverso le parole del capitano Dzemaili. L’allenatore ha ironizzato: "Dovrebbero essere in campo, fanno di tutto per non allenarsi".