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Undici febbraio 2019: Gianmarco Pozzecco approda in Sardegna e firma il suo contratto da allenatore con la Dinamo Sassari. Tre aprile 2022: Pozzecco torna al PalaSerradimigni, stavolta da avversario. Nell’arco di tempo che separa queste due date si susseguono un turbinio di emozioni, un’infinità di momenti indelebili, una sfilza di battaglie. La storia d’amore fra il coach friulano e Sassari è di quelle passionali, frenetiche, carnali: quando sbarca nell’Isola la situazione in casa Dinamo è piuttosto delicata. I biancoblu venivano da una passata stagione fallimentare – quella 2017/18 – nella quale per la prima volta in sette anni non si era riusciti ad accedere né alla Coppa Italia né ai playoff. L’annata 2018/19 riparte con lo stesso copione: alla guida del timone arriva Vincenzo Esposito, che però non riesce ad invertire la rotta, con la squadra che sembra disunita e che, solo grazie a un importante filotto di successi, raggiunge in extremis le Final Eight di Coppa Italia. Tuttavia, lo stesso Esposito decide di dare le dimissioni a stagione in corso, per motivi personali.
L'ARRIVO. Il presidente Sardara è costretto a guardarsi intorno e individuare il nuovo condottiero: la scelta ricade su Gianmarco Pozzecco, ex prodigio del basket italiano. È il classico profilo “genio e sregolatezza”, un azzardo in un momento così importante di una stagione piuttosto complicata. Malgrado l’immediato entusiasmo portato nello spogliatoio dalla “Mosca Atomica” (così venne soprannominato per la sua statura), la Dinamo continua a far fatica nel trovare continuità di risultati. Il Poz riesce a trovare stimoli nella competizione continentale, la Fiba Europe Cup, dove dopo una cavalcata esaltante centra la finale contro i tedeschi del Würzburg. In questo lasso di tempo i biancoblu acquisiscono fiducia e continuità, portando a casa 13 successi consecutivi fra campionato e coppa.
TRIONFI. Il 1° maggio 2019 i sardi bissano il successo al Palaserra e nel ritorno della finale di coppa conquistano il primo trofeo europeo della storia sassarese. L’entusiasmo è alle stelle e la Dinamo macina vittorie anche in campionato ed arriva ai playoff da quarta della classe. Nelle fasi finali i sassaresi mettono in fila Brindisi e, soprattutto, la favorita al titolo Milano, sconfitte entrambe con un secco 3-0. Nonostante l’incredibile finale di stagione gli uomini di Pozzecco si arrendono in finale a Venezia, sconfitti dai lagunari solo all’ultimo game di una serie mozzafiato (4-3). Ma per Sassari e la sua gente è comunque un grande successo: la Dinamo al ritorno a casa viene accolta da una folla in visibilio, che celebra i suoi beniamini in una Piazza Italia interamente colorata di bianco e di blu. Gianmarco Pozzecco porta il basket a un livello di apprezzamento mai visto prima d’allora in Sardegna.
Stagione 2019/20, la Dinamo cambia parzialmente volto, con le partenze di alcuni grandi protagonisti della stagione precedente: salutano Thomas, Cooley, Smith, McGee, Bamforth, Carter e, quasi al termine del pre-season, Achille Polonara. Confermati invece, fra le file dei Giganti, gli italiani Gentile e Magro e l’idolo di casa, il sassarese Marco Spissu. L’annata riparte nel migliore dei modi: i sardi, dopo aver eliminato Cremona in semifinale, si prendono la rivincita su Venezia trionfando (83-80) dopo un tempo supplementare. La stagione procede bene ma, nella fase clou, incombe anche sul mondo sportivo l’emergenza Coronavirus. La Federazione ad aprile annuncia la conclusione anticipata del campionato di Serie A senza assegnazione del titolo, con la Dinamo che conclude al secondo posto in regular season.
L'ULTIMO BALLO. Nella stagione successiva Gianmarco Pozzecco deve riassestare il gruppo dopo mesi di inattività. I palazzetti sono vuoti o parzialmente vuoti, a seconda del variare delle normative anti-Covid, e la Dinamo non può contare sul supporto diretto dei tifosi biancoblu. L’inizio di campionato è altalenante e a metà del girone d’andata i sassaresi sono fuori dalla zona playoff. A dicembre, però, arriva la svolta dopo la vittoria contro la temibile Virtus Bologna, dando il via a una serie di successi che, al giro di boa, portano i Giganti al terzo posto. Nella seconda parte di stagione, a momenti positivi se ne alternano altri negativi: in Europa il cammino è tortuoso e arrivano diverse sconfitte, in Coppa Italia arriva l’eliminazione al primo turno e l’insuccesso con Cantù nel finale di stagione fa scivolare i sardi al quinto posto, che garantisce tuttavia l’accesso ai playoff. Nello stesso periodo scoppia il “Caso Pozzecco”, con l'allenatore triestino sospeso per 10 giorni dalla sua stessa società a causa di comportamenti scorretti avvenuti in Champions League, che hanno portato alla temporanea sostituzione con Edoardo Casalone negli ultimi due match di regular season e di gara 1 dei playoff, ancora contro Venezia. Ancora una volta, dopo quattro gare tiratissime, l’ultimo game costa caro alla Dinamo che, beffata all’ultimo secondo, esce ancora sconfitta in terra veneta e saluta la competizione.
ADDIO. Il 31 maggio 2021 viene annunciata la separazione tra Gianmarco Pozzecco e la società, mettendo così fine al ciclo durato tre anni, con il coach triestino che ha conquistato una Fiba Europe Cup, una Supercoppa e una finale scudetto. Trofei e risultati che non spiegano del tutto cosa il Poz abbia trasmesso alla gente a casa e nei palazzetti: con quel suo fare eccentrico e fuori dagli schemi ha riportato colore ed entusiasmo a un piazza in difficoltà, e quel suo saper essere emotivo e viscerale come i tifosi stessi ha conquistato tutti. Solo la frattura professionale con i piani alti della società ha fatto sì che le strade si separassero, lasciando tuttavia un ricordo romantico e indelebile, scolpito nella memoria e scandito nelle parole dello stesso Pozzecco che, dopo l’addio, commenterà: “Per sempre uno di voi”.
RITROVARSI. Ma, nonostante la chiusura di un cerchio, il capitolo fra Dinamo Sassari e Poz è rimasto “socchiuso”, culminando nel (ri)abbraccio di domenica scorsa, quando è tornato in Sardegna per la prima volta da avversario, vice-allenatore dell’Olimpia Milano. In un momento ad alto tasso emozionale il presidente Sardara ha consegnato al coach la maglia col suo nome e con il motto “Ca semus prus de unu giogu”. In un Palaserra gremito, dopo il ritorno di stadi e palazzetti al 100% di capienza, Pozzecco è stato accolto da uno scrosciante applauso e si è sciolto in un pianto incontrollato. Si ha preso la scena, da avversario, con la consapevolezza finale di ritrovare, nella sua Sassari, una casa e una famiglia che non lo dimenticherà mai. “Per sempre”.