Tanto subdoli nel tramare alle spalle dell'intero mondo calcio, quanto impreparati nel fronteggiare una pronta risposta dello stesso. In appena 48 ore il progetto di una competizione d'élite si è sgretolato sotto le staffilate di allenatori, giocatori, tifosi. La corsa alla sensibilizzazione è partita, guarda caso, allo scoccare del conflitto di interessi. 

Il goffo tentativo di Fifa e Uefa di appoggiare i tifosi, lanciando slogan e appelli al motto di "il calcio è di tutti", non ha fatto altro che mettere in luce (se ancora ce ne fosse bisogno) l'ipocrisia di un sistema che fa acqua da tutte le parti.

L'ancor più goffo golpe maturato nelle settimane e "concretizzato" nel momento clou della più delicata stagione sportiva degli ultimi decenni, ha invece evidenziato quanto i 12 Hungry Men del calcio europeo, avidi di potere e affamati di successo (mascherati da "evoluzione" e "progresso"), abbiano ben poco a cuore l'interesse dei tifosi.

Le stesse parti, protagoniste di questa messinscena, si siedano a un tavolo e ridiscutano un percorso adeguato, prima che il treno, già da tempo fuori controllo, deragli irrimediabilmente.