Si interrompe a L'Aquila il cammino del Taloro Gavoi verso la finale playoff di Eccellenza, valevole per l'accesso in Serie D. Dopo la sconfitta in casa per 1-3 all'andata, la compagina sarda non è andata oltre il 2-2 in trasferta. Ma a far passare l'esito del match in secondo piano sono state le parole dell'allenatore degli abruzzesi, Sergio Lo Re, nel post partita. 

"Hanno fatto una caccia all'uomo tutta la partita - accusa Lo Re -. Questa è la squadra che ci ha fatto il terzo tempo", prosegue in riferimento al banchetto preparato dopo la partita d'andata, per il quale proprio la società ospite si era congratulata con il Taloro evidenziandone la generosità e il fair play e di cui avevamo parlato qui. Ma, a quanto pare, non è della stesso avviso il mister aquilano: "Lo hanno fatto perché sapevano di dover venire qui al ritorno".

"All'andata - prosegue nel suo sfogo - non ho detto niente quando Romanucci (difensore de L'Aquila, ndr) è stato morso al collo da uno di questi animali. Questa è la realtà. Noi eravamo sul 5-1 totale, poi un animale seduto in panchina ha aizzato tutta la squadra a fare una caccia all'uomo".

Le parole di Lo Re non sono certo passate in osservate, e la risposta della società sarda non si è fatta attendere. Dopo la risposta del tecnico Mario Fadda, in cui smentiva quanto affermato dal collega definendo le sue polemiche "sterili", il Taloro comunica la decisione di voler prendere provvedimenti.

La società afferma, pertanto, "di essersi attivata in tutte le sedi competenti (sportive e non) per salvaguardare l'onore e la rispettabilità in confronto alle dichiarazioni lesive del tecnico aquilano Lo Re, tenute nella conferenza stampa post gara nei confronti della società, della popolazione gavoese e sarda più in generale".