Davanti al fenomeno in crescita del beach tennis, in una isola baciata dal sole per dodici mesi all'anno, il calcio sulla spiaggia sembra una disciplina estranea. Se a Copacabana il pallone è un elemento caratterizzante, sulla sabbia sarda è più probabile trovare una rete da volley che una porta di calcio a sette.

Eppur qualcosa si muove e precisamente sul litorale quartese del Poetto. A lanciare il guanto della sfida è il comitato regionale della LND (Lega Nazionale Dilettanti) organizzando per la seconda volta un torneo di beach soccer, serie B.

Dal 6 al 25 giugno, presso lo stabilimento Beer Beach, squadre di cinque calciatori a piedi nudi, si sfideranno in intensi incontri da tre tempi di 12'.

“Trovo assurdo che in Sardegna non si riesca a far partire questa attività sportiva. In Emilia Romagna, vi sono strutture che possono ospitare circa 3000 persone ad incontro. Ben venga questo torneo, veicolo promozionale e commerciale allo stesso tempo”.

Le parole di Antonello Madau, segretario del comitato Regionale LND, confermano quanto interesse vi sia da parte degli organi federali a far crescere questa disciplina sportiva.

A surrogare l'elevato tasso tecnico dell'evento, Antonello Loi di Diario Sportivo: “Nei quindici giorni del torneo, il mondo del calcio a cinque si fonde con il calcio a undici. L'eccellenza della location amplificherà le qualità eccezionali del calcio isolano”.

In attesa di ufficializzare le iscrizioni, hanno dato già la loro adesione due ex rossoblu come Andrea Cossu e Emiliano Melis ma ogni match vedrà protagonisti i calciatori che militano nelle diverse categorie agonistiche, dalla stessa serie A ai campionati di Promozione.

Sete di vittoria permettendo, ciò che preme agli organizzatori è soprattutto offrire uno spettacolo a chi, per caso o per causa, intende assistere agli incontri sull'arenile.  Andrea Deplano, responsabile federale beach soccer, vede un futuro oltre Tirreno:

“Il calcio sulla spiaggia è soprattutto spettacolo. Eppure mi piacerebbe che il vincitore di questo torneo, superata la fase finale della serie B, potesse partecipare al campionato principale composto da diciannove squadre”.

Gli elevati costi dei trasporti e i ridotti finanziamenti sembrano tarpare le ali a queste idee. Eppure, Alessandro Ariu, fondatore di Eye sport e sponsor del torneo, non si lascia spaventare:” Siamo molto contenti di sostenere questa iniziativa. Un euro investito in Sardegna è piu' facile che mi ritorni indietro.”

Promettendo un maxi-schermo per assistere agli Europei di calcio, la conclusione è affidata al padrone di casa, Stefano Floris del Beer Beach: ”Sono entusiasta di questa opportunità. Il nostro stabilimento non mancherà di movida ma con lo sport allontaniamo le persone che creano problemi nelle nostre strutture”.