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Il grande ciclismo internazionale ha finalmente riacceso i motori. Dopo mesi di stop, di allenamenti in casa e sui rulli, i ciclisti sono finalmente tornati in strada e in queste prime settimane dopo il ritorno alla normalità lo spettacolo, e le polemiche, non sono mancate. Archiviate le esperienze di Strade Bianche, Milano-Sanremo, Giro di Lombardia e Gran Piemonte, l’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori è tutta rivolta verso il Tour de France che quest’anno andrà in scena dal 29 agosto al 20 settembre.
Le incognite di questa “straordinaria” edizione del Tour
Per come si erano messe le cose a cavallo tra marzo e aprile, già il fatto che il ciclismo sia riuscito a ripartire rappresenta un ottimo risultato. Certo, l’adozione dei protocolli sanitari volti alla riduzione del rischio di contagio ha modificato in modo significativo i vari rituali che accompagnavano ogni singola corsa, ma la priorità resta la salvaguardia della salute degli atleti e di tutte le persone impegnate quotidianamente nel circus. Anche alla vigilia di questa ripresa, a ogni modo, le polemiche non sono mancate perché ha destato enorme scalpore la decisione dell’UCI di dare priorità assoluta al Tour de France, organizzando alla buona la restante parte del calendario. Le sovrapposizioni di eventi più importanti sono sicuramente quelle che riguardano il Fiandre, la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro d’Italia, che costringeranno numerosi atleti a fare una scelta dolorosa. Come raccontato anche dallo spagnolo Mikel Landa in una recente intervista rilasciata all’Insider, un’altra incognita sarà rappresentata dalla condizione fisica degli atleti che, per ovvi motivi, non sarà ottimale. Tutti i ciclisti hanno infatti iniziato la loro stagione a dicembre e, dopo tre mesi di stop forzato, ritrovare la gamba migliore non sarà facile. Tale circostanza è testimoniata anche dalle difficoltà che il campione in carica del Tour de France e capitano del Team INEOS Egan Bernal sta incontrando al giro del Delfinato. Egan Bernal, dopo tre tappe, è già staccato in classifica da Primož Roglič, con lo sloveno che al 16 di agosto, secondo le scommesse online di Betway, a quota 6,00, è ormai uno dei principali indiziati in ottica vittoria finale della Grande Boucle. Sia Bernal che Roglič dovranno comunque vincere la resistenza di campioni del calibro di Froome, Dumoulin e Thomas che non hanno nessuna intenzione di alzare bandiera bianca prima del previsto.
Focus sugli azzurri in gara
Dopo anni deludenti, in cui l’unico atleta in grado di giocarsela alla pari con i più forti è stato il siciliano Vincenzo Nibali, sono in molti ad aspettarsi un exploit di qualche azzurro. Mentre la presenza dello Squalo dello Stretto è ancora in dubbio in quanto Vincenzo prenderà sicuramente parte al Giro d’Italia che andrà in scena in ottobre, la presenza di Fabio Aru non dovrebbe essere in discussione. Il Cavaliere dei Quattro Mori sembra essersi finalmente ristabilito dal brutto infortunio che l’ha condizionato nelle ultime due stagioni e non vede l’ora di tornare a competere con i ciclisti più forti del mondo. Il percorso disegnato quest’anno per il Tour, ricco di salite e con una sola cronometro, ben si addice alle caratteristiche dello scalatore sardo e chissà che questa non possa essere la volta buona per tornare a giocarsi la vittoria finale. Certo, i tempi in cui Aru trionfava alla Vuelta sono ormai lontanissimi, ma siamo sicuri che Fabio sia ancora uno degli atleti di maggior talento in circolazione. Sempre in ottica vittoria finale, c’è grande attesa nello scoprire se Davide Formolo riuscirà a essere finalmente competitivo anche alla Grande Boucle. Dopo la vittoria della terza tappa del Giro del Delfinato, il ciclista veneto ha lasciato intendere di avere un buona gamba e tutti i suoi tifosi sperano che questo 2020 possa essere ricordato come l’anno della sua definitiva consacrazione. Abbandonando gli uomini di classifica e concentrandoci sui potenziali vincitori di tappa, non possiamo non menzionare Elia Viviani e Alberto Bettiol che già l’anno scorso si erano resi protagonisti di una stagione da incorniciare. Questa stagione del ciclismo internazionale ci riserverà sicuramente innumerevoli sorprese e non vediamo l’ora di scoprire se gli azzurri riusciranno finalmente a tornare protagonisti anche al Tour, a distanza di sei anni da quando Vincenzo Nibali salì sul gradino più alto del podio degli Champs-Élysées.